Atletica, mondiali Oregon 22: tocca a Tortu, ci sono i 200 metri

Notte tra lunedì 18 luglio e martedì 19: ai Mondiali di Eugene ci sono i 200 metri e tocca a Filippo Tortu: "Per la finale serve 20"03".
Atletica Filippo Tortu Monza Carate Brianza, credits Sprint Academy
Atletica Filippo Tortu Monza Carate Brianza, credits Sprint Academy

Notte tra lunedì 18 luglio e martedì 19: ai Mondiali di Eugene vanno in pista i 200 metri e tocca a Filippo Tortu. Per lui sesta batteria (di sette) da correre in quinta corsia alle 2.40 ora italiana. Ora che i 100 metri hanno mostrato un Marcell Jacobs ferito dagli infortuni muscolari che l’hanno condizionato fin dall’inizio della stagione all’aperto (dopo il titolo mondiale sui 60 metri a marzo), i 200 attirano gli sguardi della velocità azzurra: ci sono Tortu e Fausto Eseosa Desalu al via per regalare qualche bella emozione. Prima della staffetta 4×100, splendido oro a Tokyo, che anche in questo caso dovrà parare il colpo di una seconda frazione da riorganizzare col forfait del campione olimpico dello sprint. Comunque, per quella c’è tempo.

Atletica, mondiali Oregon 22: Tortu in sesta batteria col campione olimpico De Grasse, passano in tre

Prima c’è da correre il mezzo giro di pista su cui il velocista caratese si è concentrato dopo le Olimpiadi. Con una preparazione che con il passare delle settimane ha regalato buone sensazioni e il miglior tempo stagionale nell’ultima uscita pre partenza: 20”15 in Svizzera.

Mi sento molto bene, sto entrando sempre di più in forma, non vedo l’ora di scendere in pista in un impianto stupendo e in una città che significa tantissimo per l’atletica mondiale”, ha detto alla stampa nella Asics Hall di Eugene nelle dichiarazioni riportate dalla Fidal.

Atletica, mondiali Oregon 22: i tempi

Con il personale di 20”11 (Nairobi, 2021) Tortu se la vedrà con il canadese campione olimpico Andre De Grasse (19”62) in seconda corsia, il panamense Alonso Edward (19”82) in settima, l’inglese Adam Gemili (19”97). Fra questi quest’anno nessuno è sceso sotto i 20″ o è andato più veloce di lui (l’inglese 20”15). Per la semifinale occorre arrivare tra i primi tre della batteria o correre uno dei tre migliori tempi di ripescaggio.

Per gli amanti della statistica, Filippo Tortu è anche l’ultimo azzurro che si sia qualificato per una finale mondiale nei 100 metri, tre anni fa a Doha.

Atletica, mondiali Oregon 22: «Se non sotto 20 per la finale, comunque molto vicino»

Abbiamo passato una settimana in raduno a Florence, è stato il miglior modo di prepararci, avevamo tanti tifosi e abbiamo fatto amicizie. Qui l’atletica si vive in tutt’altro clima, da amante dello sport in generale non posso che esserne affascinato. Ho guardato le batterie dei 100, sono rimasto a bocca aperta, è chiaro che la pista di Eugene sia ottima: cercherò di fare il personale (20.11 a Nairobi nello scorso settembre, ndr). Per la finale, se non servirà un tempo sotto i venti secondi bisognerà andarci comunque molto vicino, a mio avviso sotto i 20.03”.

Nelle altre batterie c’è il 18enne americano Knighton autore in 19”49 del record del mondo U20 (record del mondo 19”19 di Usain Bolt nel 2009) e poi gli altri atleti stelle&strisce Kerley (vincitore dei 100 metri) e Lyles.

Un podio? “De Grasse, Lyles… e per terzo un italiano”, dice Tortu. Prima di annunciare che per i Giochi di Parigi 2024 l’obiettivo “potrebbe essere 100+200”.

Atletica, mondiali Oregon 22: la staffetta 4×100

E la staffetta? “L’emozione di vincere una medaglia è troppo bella per volerle vivere una volta sola vogliamo essere il più possibile competitivi per raggiungere una finale che non è scontata, anche perché gli avversari qui negli Usa ci stanno aspettando. Alla staffetta stiamo dedicando tante energie mentali: speriamo di poter regalare altre emozioni”.

Poi la tegola Jacobs e l’analisi del ct La Torre: “Stiamo studiando alchimie diverse, e dobbiamo comunque batterci con le forze che abbiamo a disposizione. Tutti moltiplicheranno le proprie forze“. Tortu in seconda? Forse a questo punto il più veloce, nella frazione che lancia la gara dopo la partenza, ma anche il protagonista della magnifica volata di Tokyo col tuffo d’oro sul traguardo. Ma prima ci sono da correre i 200 metri.