Monza, due vigili ai domiciliariMariani: «Sorpresa e amarezza»

Monza – Pessime notizie da palazzo di giustizia per il corpo di polizia locale di Monza. Tre agenti del “reparto operativo interventi speciali” (unità di recente creazione) sono stati raggiunti da altrettanti provvedimenti di custodia cautelare. Per due di loro, il gip Licinia Petrella ha ordinato gli arresti domiciliari, per un terzo invece, la sospensione dall’esercizio delle pubbliche funzioni, accogliendo le richieste avanzate dai pm Alessandro Gentile e Vincenzo Fiorillo. Un quarto tutore dell’ordine, un maresciallo dei carabinieri di Monza, è indagato a piede libero, anche se la sua posizione nella vicenda appare decisamente più marginale rispetto a quelle dei ghisa (gli agenti Giovanni Lauriola, Paolo Morelli ed il commissario Stefano Cosola).

Tra le accuse contestate: lesioni, danneggiamenti, rapina. Tutto per una serie di episodi di presunti eccessi e prepotenze, commesse nei confronti di immigrati rumeni e in un caso di un cittadino tunisino, nell’ambito di alcuni servizi di pattuglia. Le ordinanze nascerebbero dalla denuncia di due rumeni controllati nell’ambito dei servizi anti accattonaggio, ma gli episodi su cui indaga la procura sarebbero almeno sette. “Sono sorpreso e nel contempo amareggiato – ha affermato il sindaco Marco Mariani – per quanto accaduto a questi pubblici ufficiali che conosco personalmente e di cui ho potuto apprezzare serietà, professionalità e dedizione nello svolgimento dei loro incarichi. Ritengo quindi che siamo in presenza di un abbaglio. Noi crediamo ai nostri agenti e non ai due cittadini rumeni.

L’assessore alla sicurezza Massimiliano Romeo ha espresso il “più grande sconcerto per quanto è capitato a questi pubblici ufficiali. Ricordo infatti che i tre uomini fanno pare di un’unità che, come i cittadini monzesi sanno e hanno potuto personalmente constatare, ha dato ottimi risultati sul piano della sicurezza e della tutela del territorio. Certo che resteremmo interdetti se l’adozione di tale misura fosse stata presa solo sulla base della parola delle due parti che si dichiarano offese”. Come detto, tuttavia, il lavoro degli inquirenti si fonderebbe su intercettazioni ambientali ed altri elementi: “Si tratta di provvedimenti presi a ragion veduta – ha dichiarato il procuratore Luisa Zanetti – fondati su elementi concreti, sia sul piano probatorio, che su quello delle esigenze cautelari”. L’interrogatorio di garanzia degli agenti raggiunti dai provvedimento della magistratura, è stata fissato per lunedì.
f.ber.