Mercato in agonia, via Bergamochiede la testa dell’organizzatore

Mercato in agonia, via Bergamochiede la testa dell’organizzatore

Monza – È guerra aperta tra alcuni commercianti di via Bergamo e Daniele Califano, figlio di Vincenzo, titolare dell’omonima impresa di decorazioni pubblicitarie. Al centro della polemica è la sorte del mercatino di via Bergamo, di cui Daniele è gestore (eletto dai membri dell’associazione Borgo Bergamo), da un anno.

I dubbi– A muovere dubbi e perplessità circa la gestione del giovane Califano è Raffaella Pirola, da quattro anni titolare dell’Atelier della maglia, e segretaria dell’associazione. «La passata gestione è stata ottimale – spiega la donna -. Nonostante i lavori di riqualificazione gli ambulanti non sono mai mancati, e la gente arrivava volentieri ogni mese per fare un giro tra le bancarelle. Prima che Daniele Califano fosse eletto gli espositori erano più di novanta, ora sono solo quaranta». La signora Pirola punta il dito contro l’eccessiva scrematura voluta da Califano, e i tre mesi anticipati richiesti agli ambulanti per esporre la merce.

La protesta – «Il mercatino si è tramutato ormai in uno sgombero di cantine a cielo aperto. Se ci fossero più espositori arriverebbero anche più visitatori. Quella di via Bergamo è una fiera di quartiere, perché allora non aprire anche ad artigiani e commercianti, diversificando l’offerta. Se ci fosse più offerta sono certa che ritornerebbero anche i clienti. Ora non viene più nessuno, tanto che è non è più conveniente nemmeno tenere il negozio aperto la domenica del mercatino».

Scelte – Ci tiene invece Daniele a caratterizzare il mercatino. «L’associazione ha deciso di aprire solo al collezionismo, all’usato e all’antiquariato. È una scelta condivisa dall’assemblea dei soci – spiega -. La passata gestione non rifiutava l’offerta di alcun espositore, e il mercatino era diventato un mercato rionale. Il nostro intento, invece, è quello di far rivivere le antiche botteghe artigiane, cosa c’entrano allora quindi gli espositori di magliette, cappelli e miele?», si chiede Daniele. Sul pagamento di tre mesi anticipati: «Li abbiamo avvisati con due mesi di anticipo, spiegando la necessità di rientrare delle spese e di fidelizzare gli espositori che vengono con assiduità», aggiunge Califano. La querelle non si placa, tanto che la Pirola è decisa a lasciare il suo incarico di segretaria dell’associazione, e a chiedere, con l’appoggio di altri commercianti, le dimissioni di Califano. «Chi mi critica non sa nemmeno quanto lavori ci sia dietro l’organizzazione», sbotta Daniele.
Sarah Valtolina