Una molotov spaventa BrugherioA fuoco l’auto di un consigliere Pdl

Una molotov spaventa BrugherioA fuoco l’auto di un consigliere Pdl

Brugherio – Una bomba molotov. È questa la verità che si nasconde dietro l’incendio di una vettura, scoppiato giovedì pomeriggio, intorno alle 17. L’automobile è quella di Vincenzo Zaffino, consigliere del Pdl, padre dell’assessore al Bilancio Rossella Zaffino e, di professione, amministratore condominale. Giovedì aveva parcheggiato in via Matteotti, nei pressi del suo studio in cui stava lavorando insieme al socio e alla figlia.
“A un certo punto abbiamo sentito un botto – ha raccontato l’assessore un paio d’ore dopo i fatti – poi abbiamo guardato fuori e abbiamo visto la colonna di fumo. Era la macchina di mio padre, ma all’inizio abbiamo pensato a un semplice incendio. Fortunatamente in studio abbiamo l’estintore, perché i vigili del fuoco sono arrivati 20 minuti dopo e intorno c’erano altre auto”.

“Sono ancora sconvolta” ha detto, quando ha saputo al verità dai carabinieri di via Dante, intervenuti in una manciata di minuti. I militari hanno rinvenuto quella bottiglietta di plastica ormai quasi fusa, con tracce di benzina. Non hanno avuto dubbi: una bomba molotov. Intorno al quadrato, messo poi in sicurezza dai vigili del fuoco di Monza, si sono concentrate le forze: pompieri, carabinieri, passanti, vigili. Tutti allarmati e sconcertati da un gesto che ora va letto nella giusta chiave. Le indagini dei carabinieri, partite immediatamente, sono tuttora in corso e pare che qualche elemento promettente ci sia. A caldo, i carabinieri hanno ascoltato i vicini, i passanti, anche il socio di Zaffino che si trovava fuori fino a tre minuti prima dello scoppio, ma che purtroppo non ha notato nulla.

Un “attentatore” di questo genere, in pieno giorno, in una strada frequentata e di fronte a una pizzeria, è difficile che sia passato totalmente inosservato, considerato che la bottiglietta deve essere stata necessariamente accesa prima di essere buttata sotto all’auto in sosta. Qualche tempestiva indagine sembra sia stata effettuata anche presso i benzinai della zona, le cui telecamere potrebbero avere immortalato qualcosa. Ad offrire spunti investigativi potrebbe essere poi qualche considerazione sul movente. Politico? Legato al ruolo di amministratore condominiale di mezza città? Semplice bravata? Il diretto interessato ha le idee abbastanza chiare. “Escludo che la politica c’entri qualcosa – ha detto Zaffino – sono solo un consigliere, non conto così tanto. È forse più probabile che si tratti di qualche deficiente, tra i condomini di cui mi occupo. Che poi non capisce che questioni come il recupero crediti non dipendono da me, ma dall’assemblea. Non sono particolarmente preoccupato, anche se quell’incendio avrebbe potuto avere conseguenze peggiori. So che i carabinieri stanno già battendo qualche pista”.
Valeria Pinoia