1861-2011: l’Italia è una nazioneIl giorno della festa per l’unità

Una storia di cui anche ''il Cittadino'' è stato piccola parte, con i suoi ormai 112 anni di vita, raccontando soprattutto la vita del territorio e della sua gente ma con gli occhi aperti e spalancati sul mondo
Monza celebra il 150esimo d’ItaliaIn autodromo un tricolore d’auto

E finalmente la festa è arrivata. Se n’è discusso e polemizzato tanto, troppo e, probabilmente, alla fine tutto il chiacchiericcio ed anche il parlare a vanvera, così come l’argomentare e lo strologare sui costi e sui benefici, sull’esattezza della data e sui suoi riferimenti storici piuttosto che politici o culturali, che cosa hanno prodotto? Che la gente, anzi i cittadini, in quanto tali, si sono sentiti, scoperti, ritrovati, più italiani, consapevoli, orgogliosi, fieri di esserlo. E riconoscenti nei confronti di tutti i loro antenati che in questi 150 anni, e molti anche tanto tempo prima, per questa Italia, questa terra, questa nazione, questa patria, si sono spesi fino anche a sacrificare la loro stessa vita.

E dunque è festa e per le strade sventolano da giorni tanti tricolori quanti non se ne vedono se non quando la nazionale di calcio imbrocca la vittoria ai mondiali. Non è una ripicca o una rivincita nei confronti di chicchessia, almeno per la stragrande maggioranza dei cittadini. Nemmeno nei confronti della Lega che con furbizia ha cercato di calamitare attenzioni (e magari lucrare qualche consenso in più) indossando i panni, ormai abituali, del «bastian contrario». Va detto e riconosciuto con grande onestà che molti dei suoi esponenti con cariche istituzionali come i sindaci non si sono sottratti anzitutto al loro dovere di rappresentare «tutti» i «loro» cittadini anche quelli che non li hanno votati e di aver appoggiato, in qualche caso sostenuto e promosso, oltre che presenziato alle iniziative, tante davvero, che sono state programmate per oggi ma anche nei giorni precedenti e a seguire.

Ciò sta a significare che si è capito quel che la festa di oggi in fondo ci sta dicendo e che la voglia, per un giorno, per un momento, di ritrovarci uniti attorno a qualcosa, una bandiera, l’inno di Mameli piuttosto che il Va’ pensiero, un nome, l’Italia. Un momento di tregua, di calma, di serenità in mezzo a tante contrapposizioni interne e a conflitti sempre nuovi sul piano internazionale per non dire delle grandi sciagure che aprono interrogativi persino angosciosi sul futuro dell’intera umanità. Ma tutto ciò a ben guardarci fa parte della piccola e grande storia che compone un giorno dopo l’altro, un anno dopo il precedente il grande affresco anche di questi 150 anni.

Una storia di cui anche ”il Cittadino” è stato suo malgrado piccola parte, con i suoi ormai 112 anni di vita, raccontando soprattutto la vita del territorio e della sua gente ma con gli occhi aperti e spalancati sul mondo. È per questo che oggi abbiamo voluto dedicare tanto spazio all’anniversario del 150 anni dell’Unità d’Italia raccogliendo manifestazioni e auguri ma anche iniziando un viaggio, a puntate, proprio dentro la storia di questo periodo vista e partecipata da Monza e Brianza. Concluderemo con la mostra «L’Italia in prima pagina» che racconta i 150 anni attraverso le pagine di tutti i giornali italiani e che ospiteremo presso la nostra sala convegni per due settimane a cavallo di un’altra festa, quella del 2 giugno, che celebra la nascita della Repubblica.
Luigi Losa