Monza – Fare informazione con iniziative ”sul campo”: questa è la politica del Foa Boccaccio che si apre a nuovi target,prima impensati.«Ci si può contestare di tutto, ma non la capacità di adattarsi a schemi di linguaggio diversi in base alle situazioni »:il Boccaccio è pronto per il salto di qualità. «Le proposte che avanziamo alla città sono differenziate per pubblico e per tipologia di iniziativa in modo da raggiungere diversi target». Sono lontani ormai i tempi in cui il centro sociale monzese era esclusivamente sinonimo di concerti punk hard-core nel capannone di via Boccaccio ancora umido dall’alluvione del 2002,da anni ormai il Foa propone iniziative che spaziano in vari campi della cultura,sempre tenendo bene sott’occhio la funzione sociale di ogni evento.
Viene attribuita una fondamentale importanza al ”fare informazione”per le vie delle città. Un sondaggio svolto dai giovani del Boccaccio negli ultimi mesi è emblematico in questo senso:alla domanda ”dov’è la Cascinazza?”quasi nessun monzese ha saputo rispondere in modo corretto. E dire che da anni,in tema di urbanistica,non si parla d’altro sui giornali locali.Da qui la convinzione che ha dato l’ispirazione per la creazione di ”Memento Urbis 1.0”:per informare i cittadini bisogna coinvolgerli con iniziative ”sul campo”.
Questa è la politica del Boccaccio e ”Memento Urbis 1.0”è l’ultimo esempio di come il linguaggio del centro sociale può adattarsi a diverse tematiche: urbanistica,privatizzazioni di aree pubbliche e diritto allo studio. «Abbiamo fatto la stessa cosa con Sprawl 09: l’iniziativa con la quale, due anni fa,abbiamo collegato diversi locali presenti in tutta la Brianza con eventi di tipo culturale,il risultato è stato davvero soddisfacente»,continuano dal Boccaccio.
Anche durante l’occupazione dell’edificio di via Durini i volontari del Foa avevano attivato dei laboratori di lingua per stranieri che hanno riscosso un discreto successo, creando uno ”zoccolo duro”di persone che seguono le iniziative del centro sociale,pur non appartenendovi in senso stretto. Anche i laboratori del Foa hanno visto la partecipazione di diversi bambini italiani e stranieri.