Agrate Brianza – La Tem si porterà via una fetta della Polifibra, l’azienda di gomma plastica domiciliata in via Filzi a Omate, al confine con Caponago. Il tracciato dalla est esterna invade infatti la porzione sud dell’area di proprietà della ditta, dove viene svolto il processo di trattamento dei solventi. La soluzione per salvare produzione e organico è spostare, nel più breve tempo possibile, questa parte di impianti che ora sono a sud dello stabilimento sul lato ovest, in sicurezza rispetto al tracciato Tem.
L’angolo di territorio coinvolto nell’operazione riguarda più soggetti pubblici, i due Comuni di Agrate e Caponago e la Provincia di Monza, che lunedì si sono ritrovati in una riunione tecnica per mettere a punto un accordo di programma che darà il via libera veloce alla diversa dislocazione geografica dell’azienda. La questione era emersa venerdì scorso, nel corso di un incontro tra i tecnici della Tem, il Comune di Agrate, i sindacati e la Ritrama, la società che è subentrata alla proprietà precedente rilevando la Polifibra nel marzo scorso e salvando una cinquantina di lavoratori dalla mobilità.
“Ci è stato spiegato che la tangenziale est esterna andrà a intercettare la porzione di azienda posta a sud, a ridosso dell’autostrada -ha ricostruito il sindaco Ezio Colombo- La proprietà ha manifestato la volontà di spostare questa parte di impianti altrove, a ovest, verso la strada esistente che sarà, a sua volta, soggetta a uno spostamento verso ovest”. In questo modo la situazione dovrebbe risolversi senza ricadute sulla produzione.
“Il nodo è il tempo. Bisognerà agire in fretta, e tutti stiamo lavorando con questo obiettivo” ha ricordato Colombo. All’inizio del 2011 la Polifibra uscì da una situazione di crisi e di mobilitazione sindacale che perdurava da un paio d’anni. Dopo lunghi mesi di trattativa complicata, sull’orlo del possibile fallimento che avrebbe significato il licenziamento di una settantina di lavoratori, la situazione fu sbloccata con la messa in liquidazione dell’azienda.
Quattordici lavoratori ne seguirono il destino, preparandosi a un anno di cassa integrazione, in scadenza il prossimo marzo, e poi alla mobilità. La proprietà fu però rilevata con la cessione di due rami d’azienda e la contestuale creazione di due nuove società, la Polifibra 2011 e la Politubes che mantengono ancora oggi la continuità di produzione e che l’anno scorso assorbirono, rispettivamente, 32 e 15 lavoratori. Fu un accordo che sacrificò una parte dell’organico ma che riuscì a salvaguardare gran parte dei posti di lavoro.
Anna Prada