Pronto soccorso di Desio: è il caosBarelle dappertutto, lunghe attese

Un intasamento di barelle. Pazienti di tutte le età. Intorno i parenti preoccupati. Gli infermieri. I soccorritori del 118. Scene di una giornata qualsiasi al Pronto Soccorso che spesso di trasforma in un campo di battaglia, in cui regna il caos.
Pronto soccorso di Desio: è il caosBarelle dappertutto, lunghe attese

Desio – Un intasamento di barelle. Pazienti di tutte le età, feriti o colpiti da malori di diversa natura. Intorno, i parenti preoccupati. Gli infermieri. I soccorritori del 118. Scene di una giornata qualsiasi al Pronto Soccorso dell’ospedale di via Mazzini. Che spesso di trasforma in un campo di battaglia, in cui regna il caos. Le ambulanze arrivano con le emergenze. Le barelle entrano di corsa. Ma nella sala all’ingresso, davanti al bancone del triage, ci sono già diverse barelle “parcheggiate”, con pazienti che si sentono male e hanno bisogno di cure.

Un’ immagine che ricorda quelle girate di nascosto negli ospedali del sud Italia e mandate in onda nei telegiornali nazionali, per sottolineare gli effetti della malasanità. Qui, però, non siamo in una sperduta struttura del Meridione, ma in uno degli ospedali più efficienti della Lombardia, definita dal governatore Roberto Formigoni la “locomotiva d’Italia”, che vanta un livello d’eccellenza della sanità. Cosa succede? Medici e infermieri allargano le braccia. La loro preoccupazione è quella di soccorrere i pazienti, intervenire al più presto. Al Pronto Soccorso si corre, giorno e notte. Il personale non è numeroso.

Gli accessi invece si, quelli sono davvero numerosi. E crescono con l’arrivo del caldo, che provoca malori soprattutto tra i più anziani. I pazienti, subito dopo l’accoglienza al triage, vengono sistemati nel locale all’ingresso, davanti al bancone dove gli infermieri prendono nota dei dati ed effettuano la registrazione. Sono lasciati lì, sotto controllo, mentre di fianco medici e operatori vanno e vengono. Giungono altre barelle. Con i parenti al seguito (ad un parente per ciascun malato è permesso di sostare). Nei momenti di maggior picco, è davvero il caos. Ci sono momenti in cui possono arrivare contemporaneamente più ambulanze. E la confusione regna sovrana.

La privacy va a farsi benedire. Uomini, donne, giovani, anziani, con ferite e malori di diversa gravità, sostano uno di fianco all’altro, mentre medici e infermieri si confrontano sugli interventi da effettuare e i parenti chiedono informazioni. Dopo la prima “tappa” che ha durata diversa a seconda della situazione, i pazienti vengono portati in altre sale, in base alla loro cartella clinica. Ci sono stanze per l’osservazione (con posti letto ad hoc, rifatte pochi anni fa), per la pediatria, per gli interventi. Secondo i dati forniti a inizio anno dall’azienda ospedaliera, il Pronto Soccorso di Desio nel 2011 ha registrato quasi 64 mila accessi, di cui 14 mila pediatrici, e fornito oltre 400 mila prestazioni. A disposizione, su turno, ci sono 39 infermieri. Due dottori per la notte (un chirurgo e un internista). Un medico internista in più per il giorno. E il pediatra, che però è anche in servizio in reparto.