Carate, caso tangenti in ConsiglioIl sindaco Pipino: non mi dimetto

Dopo gli arresti per tangenti, le opposizioni hanno chiesto in aula consigliare il congelamento del piano urbanistico; la maggioranza Pdl-Lega non ne vuole sapere, perchè la legge è stata rispettata. Presente un pubblico numeroso e a tratti rumoroso
Carate, caso tangenti in ConsiglioIl sindaco Pipino: non mi dimetto

Carate – «Innegabili condizionamenti». Per l’opposizione (Pd e L’altra Carate) il Piano di governo del territorio è stato viziato e la politica «per dare un segno di discontinuità ed evitare che lo strumento urbanistico continui a produrre i suoi effetti nefasti, ha il dovere di trovare una soluzione rapida, efficace e certa, per congelare le grandi trasformazioni, i piani attuativi». 

Per la maggioranza (Pdl e Lega Nord), invece, «si deve andare avanti perché l’approvazione del Piano ha seguito l’iter di legge e la responsabilità di pochi non può intaccare la passione politica di tanti». Queste, in estrema sintesi, le posizioni emerse nelle cinque ore del consiglio comunale di ieri sera, convocato su richiesta dei gruppi di opposizione dopo gli arresti eccellenti dell’operazione Carate nostra, che hanno portato in carcere il capogruppo Pdl Maurizio Altobelli. 

Per un’ora e mezza il sindaco ha ripercorso l’intero iter di approvazione del Pgt e ha messo a fuoco le aree finite nel mirino dei magistrati. Pipino ha inoltre ribadito di aver incontrato Paolo Vivacqua, il siciliano freddato a Desio lo scorso novembre una sola volta, nella primavera del 2005, quando l’imprenditore dal cui omicidio è partita l’inchiesta “Pgt e mazzette”, premeva per ottenere l’apertura di una discarica di rifiuti speciali al confine con Seregno. 

«Solo se il consiglio comunale me lo chiederà, rassegnerò le dimissioni, anche se non credo sarebbe giusto farlo nei confronti del mio gruppo», ha detto il sindaco. Respinta la proposta delle minoranze di non approvare nuovi piani attuativi in attesa degli sviluppi dell’indagine, perché «non ammissibile», secondo il segretario comunale. «L’unica alternativa possibile – ha spiegato Pipino – sarebbe una variante al Pgt». Rimasta nell’aria, la proposta  del presidente della commissione Territorio, il leghista Carlo Camesasca, di aprire un tavolo di discussione, a settembre. 

Inizio turbolento per la serata. Da una parte Sinistra ecologia e libertà, Federazione della Sinistra e il gruppo Commissione cultura alternativa a chiedere le dimissioni del sindaco. Dall’altra i ragazzi della Giovane Italia venuti in massa da tutta la Brianza a sostenere la maggioranza al motto “Fuori dalla palta, avanti a testa alta”. In aula, gremita con non mai, qualche escandescenza iniziale, e qualche intemperanza tra il pubblico che ha costretto verso mezzanotte alla sospensione della seduta.
a.br.