Lesmo – Diecimila euro spesi in circa dieci anni per telefoni inutilizzati. Questo è lo spreco del Comune di Lesmo scoperto in questi ultimi mesi dall’amministrazione locale. In sostanza, secondo quanto hanno riferito gli stessi amministratori, il Comune ha continuato a pagare per anni abbonamenti telefonici senza che nessuno usasse l’apparecchio. Addirittura, le bollette venivano pagate due volte. Sembra assurdo ma è proprio così e a denunciare questo problema sono stati gli assessori allo Sport e all’Istruzione Marco Fumagalli e Katya Campagna.
“Poco tempo dopo il nostro insediamento avevo fatto controllare agli uffici l’utenza telefonica delle ex scuole elementari di piazza Dante – ha raccontato Campagna – e ci siamo accorti che la linea era ancora attiva, mentre i ragazzi e i docenti si erano trasferiti nell’attuale plesso di via Veneto ormai da più di 13 anni. Il colmo è che il telefono non veniva più utilizzato, ma il canone Telecom veniva regolarmente pagato”. Il peggio però è forse quello che accadeva nell’ex asilo Ratti, dove attualmente risiede il centro anziani.
“Abbiamo riletto con attenzione la convenzione col sodalizio e gli accordi sono che le bollette del telefono lsiano in carico al centro – ha proseguito l’esponente della giunta -. Le cose però non sono andate avanti proprio così. Infatti mentre l’associazione pagava le bollette al gestore telefonico, al contempo il Comune pagava a sua volta la stessa quota. In pratica la bolletta veniva pagata non una ma bensì due volte e dal 2002 ad oggi il municipio ha pagato la bellezza di 3.700 euro solo per questa utenza. Se gli andiamo a sommare anche il telefono di piazza Dante e la linea telefonica attiva nella palestra delle scuole medie, sempre inutilizzate è facile arrivare a 10mila euro spesi senza nessun ritorno o beneficio per la comunità”.
Un vero spreco perpetrato negli anni, che con le difficoltà economiche che i Comuni stanno affrontando fa ancora più effetto. “Siamo qui a fare attenzione a come spendere un euro – ha aggiunto il vicesindaco – poi scopri queste dilapidazioni di denaro pubblico. Io non dubito che gli investimenti fatti all’epoca avessero senso, però se poi diventano superflui si possono correggere”. L’argomento ha fatto arrabbiare anche l’assessore al Bilancio Pino Franchini. “Non abbiamo soldi per far partecipare i nostri dipendenti comunali ai corsi di aggiornamento. – ha sbottato il membro di Lesmo Amica -. Sarebbe bastato molto meno dei 10mila euro spesi negli anni, per accrescere le competenze del personale”.