Il cellulare del Comune alla figlia Paolo Romani condannato a Monza

Un anno e quattro mesi per peculato con pena sospesa. Questo quanto deciso dal gup di Monza Alfredo De Lillo nei confronti di Paolo Romani a processo per il caso dell’utilizzo improprio dei telefoni cellulari del comune di Monza. Il suo numero era in uso alla figlia.
Monza, Paolo Romani condannato per peculato per il caso dell’utilizzo improprio dei telefoni cellulari del Comune
Paolo Romani archivio

Un anno e quattro mesi per peculato con pena sospesa. Questo quanto deciso dal gup di Monza Alfredo De Lillo nei confronti di Paolo Romani a processo per il caso dell’utilizzo improprio dei telefoni cellulari del comune di Monza. L’avvocato Raffaele Della Valle ha annunciato ricorso nei confronti della sentenza.

I fatti risalgono a quando l’ex ministro dello Sviluppo dell’ultimo governo Berlusconi era assessore a Monza. Alla fine del 2013 il politico aveva chiesto di patteggiare la pena, ma la richiesta era stata respinta e il processo era continuato con rito abbreviato.

La vicenda delle ‘bollette pazze’ era scoppiata nel 2012. Sotto accusa era finita la gestione dello smartphone del Comune, le cui spese vengono pagate con soldi pubblici. Romani avrebbe accumulato, secondo le contestazioni della pubblica accusa, tra il 2011 e primi mesi del 2012, quasi 13mila euro di spese telefoniche: 12.883 euro. Era poi emerso che l’apparecchio era in uso alla figlia del politico, che la scorsa estate aveva risarcito al Comune le spese che lo riguardavano.