C’è crisi? E allora meglio scuole e sanità pubbliche. Lo dice uno studio della Camera di commercio di Monza e Brianza, realizzato in collaborazione con DigiCamere su un campione di 900 famiglie lombarde.
Un’analisi che dimostra come la crisi si faccia ancora sentire nonostante per «3 famiglie lombarde su 5 la crisi non ha inciso sul bilancio di casa. Resta il 40% dei lombardi che ancora fatica. Tra chi ha visto il proprio reddito ridursi a causa di cassa integrazione o tagli (30%) e chi è diventato monoreddito, perché un membro della famiglia ha perso il lavoro (7%)» si legge nella comunicazione della Camera.
Il 3% dei lombardi si fa aiutare dai parenti, anche dalla pensione dei genitori. Ma pià in generale chi vive nella regione ha deciso di risparmiare anche ricorrendo ai servizi pubblici rispetto a quelli privati: una scelta fatta da una famiglia su tre.
«L’indagine per provincia In Lombardia la crisi ha spinto 1 famiglia lombarda su 3 a scegliere di rivolgersi a strutture di sanità, scuola, assistenza pubbliche rispetto a quelle private. Percentuale più alta a Brescia (36%) e a Varese (33%). Più bassa a Bergamo (27%) e a Milano (29%), dove tuttavia la quota delle famiglie che già usufruiva dei servizi di welfare pubblico era più elevata rispetto alla media lombarda (29% contro il 24%)».