Postini a fine contratto e in ferie Nova, consegna lettere è a rischio

Torna l’emergenza consegna corrispondenza a Nova Milanese. Due postini sono in scadenza di contratto, altri devono giustamente godersi le ferie. Il sindaco incontra i dirigenti delle Poste.
Nova Milanese, l’ufficio postale di via Fiume.
Nova Milanese, l’ufficio postale di via Fiume.

L’emergenza della consegna della posta nelle case delle famiglie novesi è ufficialmente conclusa, anzi no. In settimana c’è stato l’ultimo aggiornamento tra il sindaco Longoni e la direzione dell’ufficio postale di via Fiume. Dopo l’allarme rosso dello scorso inverno, durante il quale intere zone della città non ricevettero la corrispondenza per mesi, in queste settimane e mesi la situazione si è andata via via normalizzando. Anche per effetto delle due assunzioni (part time) predisposte per gli sportellisti di via Fiume.

Differente il discorso per la consegna, i classici postini su scooter o bicicletta. I due postini neo assunti subito dopo l’emergenza e incaricati del recapito hanno un contratto a tempo determinato e fanno capo a Desio. Uno è scaduto e non si sa se sarà rinnovato ed entro quanto tempo. Tra la fine dell’anno scorso e l’inizio di questo 2014, il sindaco Longoni lanciò l’allarme e, insieme agli altri sindaci della zona si mosse con il prefetto e con gli organismi di Poste Italiane per cercare di venire a capo della crisi prima che si cronicizzasse.

Ed effettivamente l’emergenza si è andata stabilizzando con il passare del tempo. Ed è proprio questa la situazione che la direzione dell’ufficio novese ha descritto al sindaco nella telefonata di questa settimana. Ricordando che i nuovi arrivi hanno portato un giovamento palpabile nella consegna e nello smaltimento dei mucchi di posta. E allora, dov’è il problema? La questione e i rischi stanno tutti nelle imminenti vacanze del personale che sommate alla inevitabile scadenza dei contratti dei due assunti di Desio potrebbero trasformarsi in una nuova emergenza. L’allarme arriva da tanti novesi che temono con orrore che si torni alle condizioni di gennaio, quando concittadini esasperati chiesero l’affidamento dei sacchi di posta per consegnarli in prima persona anche ai vicini di casa.