Un’esca di chiodi per uccidere i cani: a Barlassina è caccia al torturatore

Un’esca è stata ritrovata da un agente della polizia locale sulla pista ciclabile di via Tosi, a Barlassina. Si tratta di una serie di chiodi legati gli uni con gli altri da tre piccole fasce di corda: provoca la morte dei cani tra atroci sofferenze.
L'esca chiodata trovata a Barlassina
L’esca chiodata trovata a Barlassina Diego Marturano

Ha un aspetto minaccioso e solo all’idea che un cane o un altro animale domestico possa inghiottirla vengono i brividi. È l’esca ritrovata da un agente della polizia locale sulla pista ciclabile di via Tosi, a Barlassina, nelle vicinanze delle scuole. Si tratta di una serie di chiodi legati gli uni con gli altri da tre piccole fasce di corda. Un’esca molto semplice da nascondere all’interno di un boccone di carne o di qualsiasi altro cibo che possa attirare l’olfatto ed il gusto degli amici a quattro zampe.

Le punte sono disposte in maniera tale da essere distruttive e dolorose al massimo: una volta inghiottite provocano all’animale ferite in bocca e negli organi interni. A volte, l’operazione per rimuoverle è molto difficoltosa, perché queste esche si insinuano nello stomaco dell’animale, provando numerosi danni. Si tratta di veri e propri chiodini appuntiti che il cane non può scorgere all’interno del boccone. Il ritrovamento non è isolato.

La polizia locale nei giorni precedenti era stata avvisata da alcuni cittadini del rinvenimento di altre cordine chiodate, del tutto simili a quella comparsa sulla pista ciclabile in via Tosi. A Barlassina esiste una sola area cani, in via Paganini, ma non sono stati segnalati problemi. Il timore è che possa trattarsi di una ritorsione personale, più che di un attacco indiscriminato agli animali.