Sondaggio a Monza e Brianza: un pendolare su tre pronto a lasciare i mezzi pubblici, «servono strategie subito»

L’ex amministratore di Monza Mobilità ha organizzato un sondaggio per capire le intenzioni degli utenti nei trasporti: come prevedibile, fino a due persone su tre sono pronte a lasciare i mezzi pubblici. «Servono strategie subito»
Thomas Valentini
Thomas Valentini Fabrizio Radaelli

Il questionario ha raccolto oltre 3.800 riscontri in una sola settimana dal suo lancio sui social: a rispondere tanti monzesi e brianzoli, ma anche parecchie persone che abitano al di fuori dei confini della provincia. Perché quello che si cerca di indagare è qualcosa che riguarda tutti: come si modificherà la mobilità nelle prossime settimane, e nelle successive fasi di gestione dell’emergenza sanitaria. A promuoverlo Thomas Valentini (nella foto, ex amministratore unico di Monza Mobilità) che, a Monza, con Redas Engineering, offre servizi di consulenza per la pianificazione dei mezzi di trasporto. Un’iniziativa, quello del questionario, messa in campo con l’obiettivo di capire come strutturare nel miglior modo possibile i servizi di mobilità non appena sarà possibile tornare a muoversi senza restrizioni.

«Dalle prime analisi sui dati fino a ora raccolti – spiega – emergono, nelle intenzioni di chi ha risposto, risultati negativi per quanto riguarda l’utilizzo di autobus e tram e, anche, di treno e metropolitana: rispettivamente, un – 30% e un – 20%. Si tratta di persone che hanno risposto di voler utilizzare “di sicuro” questi mezzi di trasporto molto meno rispetto al passato. In calo anche il numero di persone intenzionate a utilizzare taxi e servizi di car sharing. Sarà poi molto importante imporre nuove condizioni di sicurezza sui mezzi pubblici: l’ha affermato l’80% degli intervistati».

Nel questionario anche domande su quanto frequentemente si intenderà utilizzare i diversi mezzi al termine della quarantena, ma prima che siano disponibili vaccini e medicinali per contrastare il Covid-19 e, anche, dopo, quando si saranno trovati medicinali in grado di curare il virus nella maggior parte dei casi.

«Pian piano dovremo, potremo, anzi – aggiunge – tornare a muoverci: per questo è importante pianificare già adesso alcune strategie. La paura del contagio spingerà molte persone a non utilizzare i mezzi pubblici: il rischio è un incremento di spostamenti in auto anche se, magari, all’inizio, con una ripresa scaglionata delle attività, non sarà possibile rendersene subito conto». E allora i possibili scenari: «Mettere in campo delle azioni a basso costo per favorire, in città, lo sviluppo di una mobilità sostenibile. Penso alla possibilità di usufruire gratuitamente del servizio di bike sharing per qualche mese, a un utilizzo gratuito del deposito per le bici di via Caduti del lavoro, accanto alla stazione. Sarebbe importante consentire di lasciare le biciclette in completa sicurezza anche alla velostazione di piazza Castello, installare nuove rastrelliere nel centro della città. Contrastare i furti delle due ruote, purtroppo così frequenti».