Al Palameda l’incontro tra l’arcivescovo Delpini e lo sport della Brianza: le testimonianze

L’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, ha incontrato il mondo dello sport della Brianza e del territorio della diocesi. Lunedì sera al Palameda un appuntamento dedicato all’Anno straordinario adolescenti e al valore dello sport come risposta all’emergenza educativa dei ragazzi.
Meda Yuri Romanò oro europeo con l nazionale di volley con ilpresidente Lucio Fusao di Power volley monsignor Depini e don Mario Antonelli (foto Volonterio)
Meda Yuri Romanò oro europeo con l nazionale di volley con ilpresidente Lucio Fusao di Power volley monsignor Depini e don Mario Antonelli (foto Volonterio) Paolo Volonterio

L’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, ha incontrato il mondo dello sport della Brianza. Un appuntamento dedicato all’Anno straordinario adolescenti, al valore dello sport come risposta all’emergenza educativa dei ragazzi, che si è svolto nella serata di lunedì 18 al Palameda di Meda alla presenza di allenatori, dirigenti sportivi, atleti e ragazzi e ragazze delle società sportive del territorio della diocesi, dai 12 anni in avanti e i loro “capitani”.

Un incontro che è stato ripreso in presenza dopo quasi due anni di assenza e che nel recente passato ha avuto cadenza annuale. Per Delpini è stata l’occasione per rilanciare, all’avvio delle attività sportive, la riflessione sulla pastorale dello sport.

L’arcivescovo ha offerto ai presenti tre spunti fondamentali, e cioè: “sono fiero di voi”, “io vi incoraggio”, “faccio il tifo per voi”.

Al Palameda l’incontro tra l’arcivescovo Delpini e lo sport della Brianza: le testimonianze
Meda La Briantea84 di basket in carrozzina con l’arcivescovo (foto Volonterio)

“Non possiamo fare a meno di valutare l’impatto dell’assenza della pratica sportiva dovuta ai periodi di pandemia in rapporto allo sviluppo psico-fisico dei ragazzi e adolescenti – ha detto – e c’è la necessità di riprendere intensamente e con più vigore tutte le attività, soprattutto per gli adolescenti che in questa fase della vita e così ricca di cambiamenti. Lo sport li può rendere più consapevoli non solo delle nuova identità corporea, ma anche dell’importanza dell’impegno, del rispetto delle regole, della misura delle proprie capacità, nel rapporto con gli altri”.

Ha proseguito affermando: “Io vi incoraggio a vivere questa ripartenza come gente che ha imparato a mettere assieme il sacrificio e la passione. Ripartire per scuotersi dalla malavoglia. Occorre scuotersi dall’inerzia, ripartire senza sogni non è da ragazzi. È necessario ripartire per essere un fermento di una società diversa, una società nuova che non si lascia chiudere. La cura del corpo è importante, ma occorre curare anche la persona non solo l’atleta”.

Infine con la gioia in volto ha concluso: “Faccio il tifo per voi, non per le squadra che hanno risonanza. Faccio il tifo per voi per come siete voi, gente che vuole giocare, che vuole divertirsi, che ha il senso di appartenenza alla propria squadra. Lo sport non è tutto, ma senza lo sport c’è poco. Desideravo scrivere una lettera ai “capitani” delle squadre ma lo farò in un’altra occasione”.

Al fianco dell’arcivescovo Delpini c’erano il vicario episcopale per l’oratorio don Mario Antonelli e don Stefano Guidi, del servizio oratorio e sport della diocesi. In apertura di serata il sindaco di Meda, Luca Santambrogio ha rivolto un saluto di benvenuto ai presenti, a cui sono seguite le testimonianze sul filo conduttore di “lo sport insegna a crescere” di don Antonelli su “entusiasmo e memoria”, del cestista Antonello Riva su “passione e sacrificio”, la squadra Briantea di basket in carrozzina “talento e limite”, mentre Yuri Romanò, oro europeo con la nazionale i pallavolo, e il presidente della Powervolley Milano Lucio Fusaro hanno parlato di “io e il noi”. Ha chiuso don Alberto Torriani, rettore del collegio San Carlo di Milano con “persona atleta”. La Briantea84 si è esibita in una partita dimostrativa.