Vaccini, lo Spi Cgil Monza: «Gestione disastrosa, bisogna accelerare». Volontari Auser per accompagnare gli anziani

Ai pensionati brianzoli della Cgil segnalate dall’inizio della campagna diverse disfunzioni: assembramenti in ospedale a Desio, convocazioni per il primo vaccino a Monza e poi per il secondo a Lecco, mancanza di informazioni per gli anziani in attesa. “Nella nostra regione una gestione disastrosa mette a rischio gli anziani, bisogna accelerare!”.
Anna Bonanomi dello Spi Cgil
Anna Bonanomi dello Spi Cgil

Dall’inizio della campagna vaccinale sono arrivate le segnalazioni più disparate: assembramenti all’ospedale di Desio con anziani fatti aspettare in un locale troppo piccolo, convocazioni per il primo vaccino a Monza e per il secondo, non si sa perchè, a Lecco. Ma soprattutto continue lamentele della famiglie di anziani che non riescono a sapere quando arriverà per loro il giorno per inoculare la prima dove di vaccino anti Covid. Segnalazioni accolte dallo Spi Cgil Monza Brianza che ora si fa portavoce del disagio di migliaia di brianzoli e protesta per la “gestione disastrosa” della Regione.

«C’è grande incertezza e gli anziani vivono in ansia questa situazione -spiega AnnaBonanomi, segretaria generale dello Spi Cgil monzese, la categoria che rappresenta pensionati e pensionate- Già si erano manifestate disfunzioni con gli ultra 90 enni, subito dopo Natale. È passato tutto questo tempo e non sono riusciti a individuare punti idonei alle vaccinazioni. È una grossa responsabilità della Regione».

Molti degli over 80 hanno problemi di deambulazione, devono essere accompagnati, devono dipendere da figli e familiari. Qualcuno di loro, tuttavia, non ha nessuno a cui appoggiarsi e su queste persone la situazione pesa ancora di più. «Per questo -continua Bonanomi- abbiamo potenziato il servizio dell’Auser che già prima del Covid si occupava di accompagnare gli anziani in ospedale o alle visite. Abbiamo chiesto più volontari per portare chi non ha figli e non sa da chi farsi aiutare. Devo dire che l’Ats ha fatto di tutto per cercare di venire incontro alle nostre richieste, il problema è proprio la gestione centrale della campagna vaccinale». Sotto accusa, insomma, c’è proprio la Regione.

«Insieme alle altre organizzazioni sindacali – spiega Bonanomi – chiediamo anche che la Lombardia rispetti le priorità dettate dal Ministero della Salute, che prevede siano gli over 80, insieme alle categorie più fragili, le persone da vaccinare prima di altre perché più deboli”. Basta scuse, basta scaricare responsabilità sul Governo o su altri e, soprattutto, basta considerare gli anziani cittadini di serie B».

Si strali dei pensionati monzesi sono indirizzati a Guido Bertolaso, il commissario straordinario chiamato dalla Regione per gestire la campagna vaccinale, che aveva annunciato la fine delle vaccinazioni per gli ultra 80enni a fine marzo. Siamo al 23 marzo, la Lombardia è la regione che ha vaccinato il minor numero di anziani, mentre Letizia Moratti, assessore e vicepresidente di Regione, «non trova di meglio -ricorda lo Spi- che addossare la colpa di questo magro risultato ad Aria, la società che gestisce gli appuntamenti, di proprietà della stessa Regione».

Il messaggio è chiaro: basta scuse, si inizi subito a recuperare il tempo perduto con una organizzazione chiara, a cominciare da anziani e disabili.