Tapina e altre storie sul Carro Matto che girerà i quartieri di Monza

Un carro itinerante per le periferie di Monza, anzi un Carro Matto fatto a immagine e somiglianza di quello che ha animato tante storie e leggende della città. L’idea è di Antonetta Carrabs e altri sei “menestrelli” i del mondo culturale monzese.
Monza Antro di Polifemo  dove secondo le leggende viveva la Matta Tapina
Monza Antro di Polifemo dove secondo le leggende viveva la Matta Tapina Fabrizio Radaelli

Un carro itinerante per le periferie di Monza, anzi un Carro Matto fatto a immagine e somiglianza di quello che ha animato tante storie e leggende del passato del capoluogo brianzolo. L’idea è venuta a sette esponenti del mondo culturale monzese, Antonetta Carrabs, Silvia Messa, Valerio D’Ippolito, Michele Fierro, Corrado Beretta, Raffaella Fossati, Michele Sangineto, desiderosi di prendersi cura e “a cuore” i quartieri della città di Teodolinda.

A ispirarli è stata un’affermazione dell’archistar Renzo Piano: “Le periferie sono state fatte senza affetto, quasi con disprezzo. Eppure c’è una bellezza che riesce a spuntare fuori, fatta certo di persone ma anche di luce, orizzonti, natura e tanto spazio…”.

Per riportare a galla la bellezza nascosta di vie, piazze e nuclei di persone, per offrire cultura e svago “dove spesso sono scarsi o mancano del tutto” e per creare luoghi di incontro, di scambio, di dialogo e di opportunità, i sette “creativi” ( o come si definiscono loro i sette menestrelli) hanno pensato di rispolverare, prima ancora che materialmente con la sola fantasia, un vecchio mezzo di trasporto monzese che era condotto da una donna che aveva le sembianze di una strega, la Matta Tapina.

“Questa donna – racconta Antonetta Carrabs che le ha dedicato una sua poesia – si dice che abitasse nel Bosco Bello, nel parco. Aveva un carretto pieno di cianfrusaglie che faceva paura ai monzesi, almeno di giorno. Chi la vedeva passare si allontanava o, se si trovava in casa, chiudeva in tutta fretta le finestre. Molti cittadini sapevano, però, che la Matta Tapina, grazie agli intrugli e agli unguenti preparati con le sue erbe, sapeva guarire alcune malattie. E così di notte, per non farsi vedere, si recavano da lei per chiedere il suo aiuto”.

A realizzare il Carro Matto di periferia sarà il maestro liutaio Michele Sangineto che sta già pensando a un mezzo “molto colorato, ben visibile e facile da trasportare”. Nel frattempo i sette “menestrelli” hanno già impostato la loro agenda.

“Per prima cosa vorremmo incontrare i referenti delle consulte cittadine per spiegare la nostra idea – prosegue Carrabs – poi fisseremo un calendario vero e proprio degli incontri nei singoli quartieri in concomitanza con le feste già programmate o in date da concordare”.

Il carro arriverà qualche ora prima dell’evento. Si collocherà in piazze, giardini, cortili e spazi all’aperto per richiamare le persone. “Dopodiché – conclude Carrabs – proporremo letture, storie, leggende, giochi, anche in dialetto, musiche e tanto altro per portare a tutti un messaggio di cultura, di svago e di bellezza”.