Seregno, l’assordante silenzio delle famiglie in piazza Risorgimento: #Giù le mani dalla scuola

Oltre cento genitori si sono ritrovati nel pomeriggio di domenica 14 marzo per manifestare pacificamente il loro dissenso per la chiusura di tutti gli ordini di scuola. Sara Barni, coordinatrice del sit in: «I nostri bambini sono fiduciosi quanto noi di tornare alla cara normalità dietro un banco»
La  manifestazione in piazza Risorgimento organizzata dai genitori #Giù le mani dalla scuola ( foto Volonterio )
La manifestazione in piazza Risorgimento organizzata dai genitori #Giù le mani dalla scuola ( foto Volonterio ) Paolo Volonterio

E’ perfettamente riuscito il sit-in, “#Giù le mani dalla scuola”, organizzato dai genitori del comprensivo Rodari di via Pacini a cui hanno aderito tutti gli altri plessi della città. Oltre cento genitori si sono ritrovati in piazza Risorgimento, questo pomeriggio, alle 15, per manifestare pacificamente il loro dissenso per la chiusura di tutti gli ordini di scuola. Sotto gli sguardi dei Carabinieri e della Polizia Locale, l’evento si è svolto ordinatamente.

Seregno, l’assordante silenzio delle famiglie in piazza Risorgimento:   #Giù le mani dalla scuola
Un momento della manifestazione ( foto Volonterio)

Emanuela Giussani, presidente del consiglio di istituto delle Stoppani:” speriamo che tante manifestazioni come la nostra vengano prese in considerazioni dal governo perché noi genitori siamo stanchi della Dad e che possano ritornare al più presto sui banchi di scuola. La vita delle famiglie è scombussolata nell’ avere i figli a casa e con noi che lavoriamo in smart working diventa tutto complicatissimo. Non ci fermiamo qui. Giovedì parteciperemo anche all’evento che si svolgerà davanti al Palazzo della regione”. Valentina Cambieri, docente di diritto al Castiglioni di Limbiate: “ la scuola è privata di un diritto previsto nella Costituzione. I numeri dei contagi nelle scuole sono pochi e nessuno dice i contagi di nidi, asili, materne. Perché? E poi i provvedimenti delle Ats che cambiano di momento in momento. Ci vuole maggior programmazione”.

Paolo Volonterio