Risultati analisi Arpa sull’incendio alla discarica di Mariano: «Evento di rilevanza contenuta»

La relazione di Arpa Lombardia sull’incendio che lunedì 25 marzo ha interessato la discarica di Mariano Comense in seguito all’analisi effettuate lo definisce un evento “di rilevanza contenuta”.
Incendio alla discarica di Mariano: sopralluogo Regione Lombardia e Arpa Lombardia martedì 26 marzo 2019
Incendio alla discarica di Mariano: sopralluogo Regione Lombardia e Arpa Lombardia martedì 26 marzo 2019 Edoardo Terraneo

Un evento “di rilevanza contenuta”. È la relazione di Arpa Lombardia sull’incendio che lunedì 25 marzo ha interessato la discarica di Mariano Comense: l’agenzia regionale ha reso noti i risultati dei campionamenti effettuati dai tecnici da cui emerge “che l’impatto di questo incendio – se confrontato con altri casi simili avvenuti nel recente passato in Lombardia – può essere classificato tra quelli di rilevanza contenuta”.
L’incendio scoppiato intorno all’ora di pranzo aveva generato una alta colonna di fumo nero e denso ben visibile a chilometri di distanza,anche nella provincia di Monza e Brianza fino a Milano.

Le concentrazioni delle diverse diossine e furani, rilevate dal campionatore posizionato sull’edificio del municipio di Mariano (un altro era stato posizionato sul luogo dell’incendio), hanno toccato nelle prime fasi dell’incendio valori di 2.40 picogrammi, espressi in termini di tossicità equivalente alla cosiddetta “diossina di Seveso”, per metrocubo, per poi scendere a 0.07 il giorno successivo e a 0.06 il terzo giorno.
“Si nota quindi che, grazie anche all’operato dei Vigili del Fuoco e alle condizioni atmosferiche favorevoli alla dispersione delle sostanze rilasciate dalla combustione, già dal secondo giorno i valori dei contaminanti atmosferici nell’abitato sono rientrati nei livelli normalmente registrati nella zona, nel medesimo periodo dell’anno”, analizza la nota.

Che spiega: “Per diossine e furani non è previsto un limite di legge. Infatti l’esposizione per inalazione diretta costituisce solo una piccola proporzione dell’esposizione totale, generalmente inferiore al 5% di quanto l’uomo assume normalmente ogni giorno attraverso il cibo”.

Per quanto riguarda altri altri inquinanti monitorati per tutto il periodo dell’emergenza (Ipa) le concentrazioni “non possono essere attribuite esclusivamente all’incendio e in, in ogni caso, si sono attestate su valori in linea con le rilevazioni medie effettuate nella zona tra la stagione invernale e quella primaverile, come dimostra il confronto tra i valori rilevati dal campionatore e i dati provenienti dalla postazione fissa della rete di rilevamento della qualità dell’aria di Meda”.