Interscambio della velocità Monza-Indianapolis, sette studenti volati negli Usa

Il progetto formativo, in programma dal 17 al 24 novembre, prevede il confronto con alcune esperienze sportive e imprenditoriali di qualità della realtà di Indianapolis. Tour nello stabilimento della “Andretti Autosport” .
indianapolis Corse auto indianapolis (da wikipedia)
indianapolis Corse auto indianapolis (da wikipedia) Massimiliano Rossin

Con la partenza di sette studenti mercoledì scorso alla volta degli Stati Uniti è iniziato l’interscambio culturale tra Monza e Indianapolis nell’ambito dei progetti del gemellaggio tra le due «città della velocità». Il progetto formativo, in programma dal 17 al 24 novembre, prevede il confronto con alcune esperienze sportive e imprenditoriali di qualità della realtà di Indianapolis.

La prima «tappa» del «tour» saranno gli stabilimenti di due squadre automobilistiche della «IndyCar Series»: la «A.J. Foyt Enterprises», fondata dal quattro volte vincitore della 500 Miglia di Indianapolis A.J. Foyt e l’«Andretti Autosport» di proprietà dell’ex pilota di Formula 1 Michael Andretti. Un’altra eccellenza del motorsport è l’azienda emiliana «Dallara» che nel 2012 ha aperto a due passi dal mitico catino americano il «Dallara Indy Factory», un importante centro di ricerca e sviluppo.

E, poiché oggi il mondo dei motori è strettamente collegato a quello delle tecnologie, gli studenti visiteranno il «16 Tech», il distretto dell’innovazione di Indianapolis, e la «IUPUI School of Engineering and Technology» dove incontreranno Andrew Borme, professore ordinario di Motorsports Engineering. Scopo del progetto è la promozione di scambi di carattere culturale e formativo tra studenti universitari monzesi e americani e offrire loro occasioni di incontro con realtà imprenditoriali nell’ambito delle nuove tecnologie applicate a mobilità e ambiente, parchi e agricoltura urbana, soluzioni di smart city e sharing economy, ricerca medica e motorsport.

Settori che in prospettiva potrebbero rappresentare importanti sbocchi professionali. «Il confronto con realtà diverse dalle nostre è fondamentale per far conoscere ai giovani i percorsi di formazione in linea con le loro aspirazioni e le opportunità offerte da un mercato del lavoro in cui i confini geografici non esistono più. Inoltre, fare un’esperienza negli States significa avere la possibilità di dare un valore aggiunto al proprio curriculum» sottolinea l’assessore alla Sicurezza e alle Politiche Giovanili Federico Arena.

I giovani monzesi incontreranno anche i loro coetanei che frequentano la University of Indianapolis e la Marian University, seguiranno una partita di basket NBA tra i padroni di casa degli Indiana Pacers e i New Orleans Pelicans e avranno gli incontri «istituzionali» con il Vicesindaco di Indianapolis Judith Thomas e il Direttore Affari Internazionali Ruth Morales. In programma, anche la visita dei luoghi simbolo della capitale dell’Indiana: il «Lucas Oil Stadium», soprannominato «The Luke», lo stadio della città; la «Gainbridge Fieldhouse», la «casa» degli Indiana Pacers; l’Indianapolis Motor Speedway, l’«ovale» più famoso del mondo che ospita la 500 miglia di Indianapolis; il «World War Memorial Museum», il complesso architettonico costruito per onorare la memoria dei veterani della prima guerra mondiale; l’«Eiteljorg Museum», il museo che ospita un’estesa collezione di arti visive sui popoli indigeni delle Americhe, dipinti e sculture americane di genere western; il «Benjamin Harrison Presidential Center», la casa di Benjamin Harrison che oggi ospita un museo e l’archivio del ventitreesimo presidente degli Stati Uniti. Insomma, un’esperienza a stelle e strisce a 360 gradi.