Coronavirus, la conferenza stampa di Regione Lombardia

Contagi in crescita per un totale di 1.820 casi positivi in Lombardia, la richiesta del presidente Fontana di un genitore a casa finché le scuole sono chiuse, le richieste per micro, piccole e medie imprese. La conferenza stampa di aggiornamento di regione Lombardia sull’emergenza Coronavirus.
Regione lombardia
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La conferenza stampa di aggiornamento di regione Lombardia sull’emergenza Coronavirus. I dati aggiornati forniti dall’assessore al Welfare
Giulio Gallera fotografano un contagio ancora in crescita.
I casi positivi sono 1820, i deceduti 73; i dimessi e trasferiti al domicilio 250; in isolamento domiciliare 411; in terapia intensiva 209; i ricoverati non in terapia intensiva 877; i tamponi effettuati 12.138; personale sanitario positivo è pari al 12% del totale.
I casi per provincia: Bergamo 423, Brescia 127, Como 5,Cremona 333, Lecco 5, Lodi 559, Monza Brianza 11, Milano e città metropolitana 145 di cui 62 a Milano città, Mantova 22, Pavia 127, Sondrio 4, Varese 11, 49 in corso di verifica.

«Un’emergenza crescente che riusciremo a rallentare e sconfiggere solo se gli stili di vita corretti saranno metro della nostra quotidianità – ha detto Gallera – Cresce anche il numero dei posti delle terapie intensive destinati ai pazienti colpiti dal coronavirus, oggi ne sono stati recuperati altri 30. Per quanto riguarda l’allargamento a una parte della Bergamasca della zona rossa, in serata ci sarà una valutazione sui provvedimenti da assumere da parte del Governo. Attendiamo la valutazione. Noi siamo pronti ad accogliere ogni misura, anche le più rigide visto che oggi ci sono stati altri 48 contagi, portando a 423 quelli dell’intera provincia».

Governo che mercoledì ha visitato la Lombardia con il ministro
Roberto Speranza.
«È stato un confronto positivo, molto tecnico, durante il quale abbiamo rappresentato con precisione la situazione della diffusione del virus sul nostro territorio, le azioni messe in campo, e quelle che per noi sono necessarie per il futuro – ha commentato il presidente Attilio Fontana – Il ministro – ha continuato – ha apprezzato la qualità del lavoro che stiamo svolgendo e si è detto molto soddisfatto di quanto la Lombardia ha dimostrato di saper fare. Uno degli argomenti, molto importante, sul quale ci siamo intrattenuti è quello della comunicazione. Faremo una campagna d’informazione regionale e ci ha anticipato che anche il Governo ne sta predisponendo una a livello nazionale. Tra i messaggi fondamentali da veicolare quello rivolto agli anziani e ai pazienti cronici, affinché svolgano per qualche settimana una vita più ritirata, e, per tutti quanti, quelle norme come evitare gli assembramenti e i contatti fisici, strette di mano, baci e abbracci».

E poi una richiesta specifica per le famiglie dopo la decisione di chiudere le scuole fino al 15 marzo.
«Tenuto conto che è stata disposta la chiusura delle scuole, anche per la prossima settimana – ha rimarcato Fontana – e considerate le sollecitazioni pervenute da molti genitori in questo periodo di sospensione, abbiamo chiesto al Governo una misura specifica per venire incontro alle esigenze di quelle famiglie che non hanno la possibilità di affidare i bambini a qualcuno e quindi costrette a dover usufruire di ferie o giorni di permesso. Contiamo che venga adottato al più presto un provvedimento urgente per consentire almeno a uno dei due genitori o al genitore, in caso di famiglia monoparentale, di poter stare a casa ad accudire il proprio figlio».

Il vicepresidente Fabrizio Sala auspica «che questa legittima istanza venga accolta in tempi rapidissimi: i modi e i tecnicismi dovranno essere studiati e dettagliati dal Governo».

E poi a proposito delle misure economiche per la Lombardia. «Siamo in linea con le altre Regioni e con il Governo in un confronto a trecentosessanta gradi – ha detto– ora serve uno stretto coordinamento per creare uno schema di priorità d’intervento. Subito aiuti per le imprese (medie, piccole, micro) dei diversi settori: dal turismo alla ristorazione, dall’artigianato al commercio, dal fieristico al manifatturiero, per farle uscire dalla sofferenza contingente. Secondo punto sono necessari finanziamenti per la trasformazione del nostro tessuto produttivo in un sistema con maggiore flessibilità. Dallo smart working all’e-learning, serve spingere e sviluppare questi strumenti per il futuro. Terzo, ma non meno importante servono investimenti pubblici attraverso un commissario alle imprese ‘Modello Ponte Morandi’ per creare sviluppo anche attraverso la semplificazione».

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