Coronavirus: i dati di sabato 28 marzo. Gallera: «Dati migliori».In Brianza superata quota 2mila contagi, ma crescono meno di ieri. In Lombardia altri 542 decessi

Crescono ma in modo più contenuto sia i ricoverati sia le persone in terapia intensiva. A Monza città 374 positivi, più 45 rispetto a ieri. I positivi in regione vicini a quota 40mila: Brianza 2086 contagi, più 138 ma il giorno prima erano cresciuti di 198. La Regione ha una capacità di 5mila tamponi al giorno. Le novità: le Unità speciali di continuità assistenziale e le degenze di sorveglianza in strutture ricavate anche in hotel
Giulio Gallera
Giulio Gallera

«Dati migliori». Giulio Gallera, assessore al Welfare della Regione Lombardia definisce così i numeri odierni dell’emergenza coronavirus. C’è sempre il dato doloroso dei decessi, saliti di 542 unità in un giorno e arrivati a 5.944, ma nel complesso c’è qualche elemento che induce a un po’ di ottimismo.

In assoluto si tratta sempre di numeri pesanti, ma la crescita dei contagiati è inferiore rispetto al giorno precedente. In Regione sono 39.415, con un aumento di 2117, mentre nelle 24 ore precedenti la crescita era stata di 2.409.

Qualche speranza per i ricoverati 11.152, solo 15 in più e coloro che sono in terapia intensiva 1.319 (più 27). Per quanto riguarda Monza e Brianza è stato sfondato il tetto dei 2mila contagi, 2086 in tutto, ma la crescita è di 138 pazienti e non di 198 come il dato del giorno prima. A Monza città 374 contagi con un aumento di 45 unità.

Gallera ha ribadito la riduzione degli accessi al pronto soccorso, spiegando nel contempo la politica adottata dalla Regione per quanto riguarda i tamponi. Seguendo le indicazioni del Consiglio superiore della sanità e dell’Organizzazione mondiale della sanità non vengono effettuati screening di massa ma controlli sui soggetti sintomatici e sugli operatori sanitari di ospedali e residenze per anziani.

La Regione, ricorrendo a 22 laboratori contro i 3 iniziali, ha oggi una capacità di 5mila tamponi al giorno che potrebbero salire a 7/8mila ricorrendo anche al contributo di laboratori privati. Per affrontare l’emergenza coronavirus sono state approntate le Unità speciali d continuità assistenziale che verificano le condizioni di pazienti segnalati dai loro medici. Strutture che sono state oggetto anche di un servizio della tv russa. Insieme a queste si stanno attivando le degenze di sorveglianza, le prime in hotel della zona di Bergamo, per le persone che non vengono ricoverate ma non sono neanche curate a domicilio. A Brescia una di queste strutture sarà nell’ex area Paolo VI.

Si è in attesa anche dell’arrivo dei saturimetri che possono indicare la saturazione del sangue per capire se i polmoni sono liberi o meno.