Centrali idroelettriche alla Regione: ecco perché Cornate spera di recuperare il Naviglio di Leonardo

La regionalizzazione delle concessioni idroelettriche potrebbe portare nuove risorse economiche per la riqualificazione del naviglio di Leonardo. L’annuncio è stato dato dal consigliere regionale della Lega, Alessandro Corbetta
Il naviglio di Cornate
Il naviglio di Cornate

La regionalizzazione delle concessioni idroelettriche potrebbe portare nuove risorse economiche per la riqualificazione del naviglio di Leonardo. L’annuncio è stato dato dal consigliere regionale della Lega, Alessandro Corbetta: «Grazie al Decreto Semplificazione le centrali Idroelettriche passano dalle mani dello Stato a quelle delle Regioni – ha spiegato il consigliere lumbard – Una svolta che porterà risorse e benefici al territorio lombardo. Penso ad esempio alle Centrali Bertini ed Esterle situate a Porto d’Adda, frazione di Cornate e alle positive ricadute che potrà avere questo territorio grazie al rinnovo delle attuali concessioni, come il fatto di poter disporre di energia gratuita o a costi notevolmente inferiori a quelli attuali». Le risorse economiche che ne deriveranno, sostiene il consigliere leghista, potranno essere utilizzate per un’opera che sta molto a cuore al territorio cornatese: «Potranno essere utilizzate ad esempio per riqualificare il Naviglio leonardesco tra Paderno e Cornate d’Adda e l’intera area che è un gioiello da valorizzare sotto il profilo turistico e ambientale – prosegue Corbetta -. Un’opera estremamente importante per il rilancio del territorio ma anche per la riattivazione dell’intero sistema dei navigli, sia sotto il profilo della navigabilità che da quello storico-culturale».

Una notizia che se confermata potrebbe dare il via a un progetto atteso da anni: «Speriamo che effettivamente queste risorse rimangano sul territorio – commenta il primo cittadino cornate, Fabio Quadri -. È da molti anni che si parla della riapertura del naviglio. Per noi ogni notizia che va in questa direzione non può altro che far piacere anche se aspettiamo che si faccia qualcosa di concreto prima di gioire».