Dieci giorni all’alba. Dopo la retrocessione dalla serie C, maturata lo scorso 14 maggio, a seguito di un disastroso girone di ritorno e dei playout contro la Pro Sesto, il Seregno calcio ha tempo ora fino a martedì 12 luglio per adempiere al pagamento delle mensilità di marzo, aprile e maggio spettanti ai tesserati e presentare la conseguente documentazione alla federazione, nell’ambito delle procedure per l’iscrizione alla nuova stagione agonistica in serie D. La Covisoc, la commissione di vigilanza sulle società, comunicherà poi le posizioni debitorie al dipartimento interregionale entro giovedì 14 luglio. Il passaggio non è di poco conto, perché, come abbiamo evidenziato la scorsa settimana, la dirigenza azzurra si sta muovendo di rincorsa per recuperare le risorse indispensabili, che ammonterebbero a circa 300mila euro. Mercoledì, al Seregnello, il patron Fabio Iurato ha cercato di tranquillizzare tutti in una conferenza stampa, della quale riferiamo sulla base di ciò che abbiamo letto su internet o sugli altri organi di stampa, non essendo stati invitati a partecipare. Evidentemente, l’imprenditore con casa a Cerveteri ha voluto dribblare il rischio di sentirsi rivolgere domande puntuali e scomode da chi la situazione la conosce, avendo vissuto in prima persona nell’ambiente l’ultima disgraziata stagione, circostanza che denota una mancanza di rispetto per una testata che svolge in modo legittimo il proprio compito di informazione e per i suoi giornalisti.
Seregno calcio: nella precarietà, forse qualcosa si muove
Da quel che è filtrato, dopo la mancata presentazione della domanda di riammissione alla serie C, di cui Iurato stesso aveva parlato dopo la retrocessione, qualche tesserato ha iniziato a ricevere almeno una parte degli arretrati, ma per tagliare il traguardo c’è ancora molto da lavorare. È spiaciuto, inoltre, il riferimento in termini negativi che Iurato ha indirizzato alla tifoseria, per lo scarso entusiasmo e la scarsa affluenza in occasione del match di andata dei playout contro la Pro Sesto. Crediamo invece che il patron dovrebbe un grazie per la pazienza alla piazza: lascia basiti la sua pretesa di entusiasmo, considerato che ha rilevato la società quando la prima squadra era in zona playoff nel girone A del campionato di serie C, trascinandola poi, di errore in errore, al ritorno tra i dilettanti, con una sola vittoria in venti partite. Senza dimenticare altre umiliazioni, come la decisione della commissione acquisizioni societarie della Figc di considerare non adeguate le garanzie che la Big One Energy ha inviato dopo il subentro alla guida della società, con obbligo di cessione delle quote, vicenda su cui è calata una cortina di silenzio. Ora non è più tempo per le parole, ma di fatti. E di fatti, al momento, se ne sono visti pochi…