Powerchair hockey, Sharks Monza e Squali rinunciano al campionato nazionale: «Sempre meno attenzione ai più fragili»

Gli Sharks Monza rinunciano al campionato nazionale di Powerchair hockey della Fipps: i motivi del passo indietro.
Gli Sharks premiati in Comune a Monza
Gli Sharks premiati in Comune a Monza

Il regolamento non rispecchia più lo spirito del gioco e non tutela gli atleti, così gli Sharks Monza rinunciano al campionato nazionale di Powerchair hockey della Fipps (Federazione Italiana Paralimpica Powerchair Sport), che per tanti anni li ha avuti tra i protagonisti di Serie A1 e A2. Con uno scudetto (1999-2000), numerose finali, colonne portanti della disciplina portate anche nella Nazionale campione del mondo nel 2018.

Powerchair hockey, Sharks Monza e Squali rinunciano al campionato nazionale: i motivi principali

La decisione è stata comunicata lunedì 14 luglio, con una nota congiunta firmata da Sharks e Squali, motori sul territorio delle società nata nel ’92 all’interno della Uildm di Monza. Ma negli anni le cose sono cambiate e la disciplina si è fatta più competitiva. E la conferma del trend nelle disposizioni organizzative è stata la classica goccia: basta competizioni ufficiali, continueranno amichevoli, tornei e giornate di sport.

Il limite di velocità delle carrozzine elettriche era già stato portato da 12 chilometri orari a 15 Km/h ed è stato nuovamente aggiornato a 15,5 km/h. Il ripristino dei venti minuti effettivi per tempo non è considerato sicuro per atleti fragili, la cancellazione della finali di Lignano Sabbiadoro elimina un appuntamento che non era solo sportivo. In più le società si sono trovate di fronte a un aumento dei costi di affiliazione.

Powerchair hockey, Sharks Monza e Squali rinunciano al campionato nazionale: lo sport si è sbilanciato, meno attento ai fragili

Così gli Sharks hanno detto no: “Una decisione sofferta: il nostro primo anno senza campionato – hanno scritto – Per la prima volta dalla nostra nascita, la nostra squadra non prenderà parte al Campionato Nazionale di Powerchair Hockey promosso dalla FIPPS. Scriverlo fa male. Comunicarlo ancora di più. È una decisione storica, pesante, profondamente sofferta. Ma non è una scelta improvvisa né frutto di leggerezza. È il punto di svolta di un lungo percorso, fatto di impegno, dialogo, tentativi di confronto e tantissimo amore per questo sport”.

Un no che fa rumore dopo le decisioni analoghe prese da Roma, Padova, Palermo.

Il Powerchair Hockey è sempre stato, per noi, più di una disciplina sportiva – continua il comunicato – È stato uno spazio di libertà, una palestra di sogni, una possibilità concreta per tante persone con disabilità fisiche anche molto gravi di vivere la competizione, il gioco di squadra, la bellezza dell’agonismo accessibile. Per molti anni è stata l’unica disciplina sportiva paralimpica praticabile da chi ha importanti limitazioni motorie”. Ma negli ultimi anni “è diventato sempre più sbilanciato verso chi può esprimere potenza, resistenza, velocità. E sempre meno attento a tutelare chi, nella sua fragilità fisica, aveva trovato proprio nel powerchair hockey un’occasione di riscatto, inclusione e orgoglio”.

Powerchair hockey, Sharks Monza e Squali rinunciano al campionato nazionale: «Speriamo che un passo indietro ne porti due avanti»

Senza esito i tentativi di portare un confronto con la federazione, “negli ultimi tempi, oltre alla carenza di dialogo, abbiamo assistito a un progressivo venir meno della trasparenza”. Con anche “una drastica diminuzione del numero di gare ufficiali, a fronte di un campionato sempre meno equilibrato e competitivo”.

Insomma – chiudono – è un contesto in cui non ci riconosciamo più. Non è questo il powerchair hockey di cui ci siamo innamorati. Non è questo lo sport che vogliamo continuare a praticare, né quello che vogliamo trasmettere alle nuove generazioni di atleti (…) Speriamo che questo nostro passo indietro possa contribuire a fare due passi avanti per l’intero movimento”.

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