L’ha detto con il sorriso, un po’ per vedere l’effetto che fa. E sono pochi quelli che non l’hanno preso sul serio, tanto che è stato necessario buttare acqua sul fuoco a distanza di poche ore. Uscito dal tunnel degli spogliatoi, dopo l’abbraccio di fine gara con i giocatori che gli intonavano “un presidente, c’è solo un presidente”, Silvio Berlusconi ha lasciato sedimentare l’idea. Che ha attecchito in fretta: «Ora? Scudetto e poi Coppa Campioni», aveva proclamato poco prima di lasciare l’Arena Garibaldi, domenica notte. Il patron biancorosso s’era fermato a esultare con i monzesi che avevano vissuto da vicino il momento più alto dell’esistenza del Monza. E dopo aver gioito ricordando il valore di quell’impresa che ha già fatto storia (“questa società è nata nel 1912, per la prima volta conquista la serie A”), il patron aveva immediatamente buttato il cuore oltre l’ostacolo.
Scudetto e Champions, Berlusconi: ”Era una boutade”
Perché anche di fronte al giardino dell’eden calcistico, la domanda di tutti è stata una sola: e ora che succede? Così Berlusconi ha giocato di anticipo, dando la risposta che tutti volevano sentirsi dare, ma che nessuno avrebbe creduto di poter udire. «Una boutade», l’avrebbe definita l’indomani il patron, consapevole che un Monza scudettato non era poi impensabile – sebbene in A non ci abbia ancora giocato neanche un minuto – per chi ha visto portare la società che fu di Nicola Colombo, salvata dal fallimento, al massimo campionato nazionale. In fondo anche gli scommettitori si erano sbilanciati, arrivando a quotare la Champions brianzola a 500, già prima della doppia sfida con il Pisa in finale. “Portaci, portaci in Europa, Berlusconi portaci in Europa”, hanno intonato dalla Pieri tutto l’anno. E chissà che a furia di sentirselo dire, in fondo anche il patron non ci stia facendo un pensiero seriamente. Perché, infondo, anche il nuovo coro sembrava utopia solo pochi giorni fa. Invece, «intanto già lo so, che l’anno prossimo, gioco all’Olimpico»