Formula 1, verso il Gp d’Italia: Sebastian Vettel annuncia l’addio alle corse

F1 2020 Test Barcellona 27 febbraio Formula 1: Ferrari Sebastian Vettel - foto Fabio Vegetti/ilCittadinoMB
F1 2020 Test Barcellona 27 febbraio Formula 1: Ferrari Sebastian Vettel – foto Fabio Vegetti/ilCittadinoMB

Ha stupito, ha illuso, s’è fatto invidiare, ha vinto, ha lasciato rimpianti, ha avuto una carriera da applausi. E ora ha deciso di andarsene. Sebastian Vettel, il prossimo settembre, correrà il suo ultimo Gp d’Italia. Lo stesso che lo consacrò con la prima vittoria, in quel weekend da tregenda del settembre 2008, con la sua Toro Rosso che sembrava più una barca che una monoposto, tanta era la pioggia caduta tra Serraglio ed Ascari. Gli anni del dominio in Red Bull, i titoli mondiali, la noia di una Formula 1 che quando ha un solo padrone cade sempre nel tranello di regalare sbadigli.

Sebastian Vettel, gli anni in Ferrari e a Monza

Poi l’arrivo in rosso Ferrari, al posto di un Fernando Alonso che in quegli anni vinse meno di quel che avrebbe potuto e forse dovuto, dall’alto del suo talento che i Montezemolo e i Domenicali arrivarono a mettere lassù, tra i primissimi di sempre. Vettel ha ereditato un sedile e gli stessi limiti dell’asturiano, viziati da una Ferrari troppo lontana da poter vincere. Lui, Vettel, tra parole cantate al box in italiano – con Toto Cotugno come ispirazione – e sfuggenti ingressi ed uscite dal paddock (così lontane, ad esempio, dai bagni di folla che lo stesso Alonso concedeva ai tifosi), si è defilato dalle prime posizione della griglia scegliendo un nuovo inizio, l’ultimo, in Aston Martin. Poi l’addio alle corse, annunciato in questo luglio che fa sudare come quel suo capello lungo e scompigliato, come quella sua barba incolta che ha abituato a tenere ormai da qualche tempo a questa parte. Non è più il baby fenomeno, uno dei tanti eredi designati del connazionale Schumacher, oggi Vettel è un uomo di 35 anni che a fine stagione dirà addio al suo mondo, salvo colpi di scena, racconterà di lui per le 53 vittorie (terzo di sempre, dietro a Hamilton e Schumacher) e i 4 mondiali. Lo ha annunciato prima di arrivare a Monza, perché per un ultimo tributo c’è tempo. Davanti a quello che per qualche stagione è stato il suo popolo.