Un Gran Premio anomalo e atipico nello svolgimento che ha, però, confermato l’efficienza dell’organizzazione, frutto di un costante e preciso lavoro in rete delle istituzioni coinvolte. Va in archivio anche il Formula 1 Gran Premio Heineken d’Italia 2020, il primo senza pubblico, ma pur sempre il primo grande evento sportivo che si è tenuto in Italia dopo il forzato stop imposto dalla pandemia.
«Non era così scontato che l’evento si disputasse – ha affermato il presidente di Aci Milano Geronimo La Russa – ma Monza ha fatto la scelta giusta ed è stata ancora una volta al centro del mondo».
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Organizzare una manifestazione senza il pubblico non è proprio un gioco da ragazzi, come ha sottolineato il prefetto Patrizia Palmisani, che ha coordinato il tavolo dei lavori nei mesi che hanno preceduto la gara: «Il Gran Premio è un evento di carattere internazionale – ha precisato – e per questo vanno tenute presenti molte componenti: sicurezza a 360 gradi, prevenzione di eventuali turbative, come potrebbero essere le intrusioni da parte dei tifosi, garantire tutte le misure antiterrorismo e quest’anno attenerci alle normative vigenti anti Covid. Tutto è andato per il meglio. Le persone hanno risposto con grande responsabilità e civiltà e la grande capacità di collaborazione tra le istituzioni ha consentito che tutto si svolgesse in tranquillità rispettando i protocolli che ci erano stati richiesti».
Nelle giornate di svolgimento della competizione il parco è sempre rimasto aperto («E anche questa si è rivelata una scelta appropriata», ha precisato Palmisani).
Diversi i tifosi che, pur non potendo ammirare i bolidi dagli spalti del circuito, si sono accontentati di sentire il rombo dai prati del parco.
«Domenica già in mattinata – ha sottolineato il sindaco Dario Allevi – vi erano gruppi di appassionati che avevano preso posto sull’erba in attesa del passaggio delle Frecce Tricolori».

L’emozionante spettacolo della pattuglia acrobatica così come la commovente coreografia in pista con le Penne Nere a cantare l’inno d’Italia e il successivo srotolamento di un’enorme bandiera tricolore a fine gara hanno contribuito a scrivere un altro capitolo importante del “nostro” Gran Premio. A Giuseppe Redaelli, presidente di amministrazione di Sias sono giunti i complimenti da parte di Formula One e dal suo omologo di Silverstone che in un messaggio WhattsApp ha scritto: “Il Gp d’Italia passerà alla storia come uno dei più grandi. È bello che sia capitato a Monza”.
Preciso e meticoloso anche il lavoro svolto da Ats che ha eseguito ben 5.704 tamponi (ogni tampone aveva la validità di cinque giorni n.d.r.): «Ogni mattina alle 6 – ha concluso Redaelli – arrivano i risultati. Nei momenti in cui si sono manifestate delle criticità sono state immediatamente risolte provvedendo ad isolare le persone, a ricercare i loro contatti e a procedere a un secondo test che fortunatamente ha sempre dato esito negativo».