«Non è solo questione di soldi, Monza» chiede la Rai a Berni Ecclestone in un’intervista andata in onda sabato 5 settembre alle 15.30. E lui, tranquillo, risponde: «Noi non vogliamo toccare Monza, noi siamo stati ottimisti e abbiamo cercato di trovare soluzione. Ma non possiamo fare accordi diversi da quelli fatti negli altri paesi». Insomma: la Formula 1 non se ne vuole andare dalla città, ma ci devono essere i soldi e ci devono essere tutti, cioè 25 milioni di euro. La linea di Ecclestone è quella ribadita ogni volta: se gli altri pagano quella cifra non c’è ragione perché il Gran premio d’Italia non paghi altrettanto. «Pensate alla Germania, ha detto Ecclestone, aveva quasi la stessa storia di Monza, ma non ha potuto tenere la sua gara. Tutti i paesi in cui andiamo sono importanti» ha aggiunto dimostrando che la storia del circuito monzese non fa breccia nel cuore dell’uomo della Formula 1, «ma i problemi sono i soldi: non ne hanno a sufficienza. È la stessa cosa di quando voglio comprare qualcosa: se non ho i soldi non la compro».
«Il presidente di Sias, Andrea Dell’Orto, ha ringraziato Regione Lombardia per aver ribadito il suo sforzo, politico ed economico, volto ad assicurare il raggiungimento dell’accordo – ha intanto scritto in un comunicato stampa l’autodromo – e si augura che anche altri soggetti, pubblici e privati, ora svolgano la loro parte a sostegno del maggior evento sportivo nazionale». Traduzione: Renzi, il governo, e sempre lì si torna, cioè all’arrivo del presidente del consiglio domenica, anche se torna con più insistenza anche l’appello a partner privati – e d’altra parte Maroni ha sottolineato le possibile difficoltà tecniche per un finanziamento diretto dallo Stato.
In ogni caso, se ancora non fosse chiaro, contano solo i soldi. Perché «anche i piloti si sono schierati per Monza dicendo che la Formula 1 non sarebbe la stessa», ha detto la Rai a Ecclestone. Che senza pensarci troppo, ha liquidato la questione così: «La maggior parte dei piloti non sono presenti da molto tempo». Come dire: che ne sanno di storia?