L’oggi dell’autodromo parla al presente, ma soprattutto al futuro. Tre anni di contratto per avere la Formula 1 almeno sino al settembre 2019, per una cifra da 68 milioni di dollari. È questo ciò che nel weekend si cercherà in ogni modo di formalizzare. Possibilmente già nella giornata di venerdì 2 settembre. Con buona pace di chi, come Imola, sino all’ultimo ha cercato di restare in partita.
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«Ma nello sport, come in ogni battaglia, bisogna capire quando si perde – sentenzia il numero uno dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani – Il Gp d’Italia è a Monza, la Legge di Stabilità ha detto che l’Aci può spendere i soldi per il Gp d’Italia a Monza. Tutte le deleghe sono univoche. Trovo legittimo che Imola abbia fatto di tutto per portarsi a casa il Gran premio, ma mi sono sentito particolarmente attaccato». E addolorato. Sticchi misura parole che graffiano e non lasciano spazio a interpretazioni.
«Noi abbiamo mantenuto gli impegni, Imola sarebbe stato un ottimo ripiego». E ancora: «L’ipotesi rotazione come sede ospitante avrebbe scontentato tutti e bloccato la logica degli investimenti. Dire poi che i soldi di Aci sono contributi statali è dura: qui lo Stato non ci mette nulla, pagano Regione Lombardia e Aci».
Sticchi ha l’aria di chi ha scalato una montagna e ora, lassù accanto al traguardo, si volti per guardare il sentiero che l’ha condotto sin lì.
«È stato complesso – ammette il presidente Aci – Ci è stato chiesto un aumento di 17 milioni di dollari, una cifra che non era alla portata di Sias o di Acm. Il parlamento ci ha autorizzato, con la Legge di Stabilità, ad utilizzare i soldi del Pra. Non si poteva accettare di perdere questo Gran premio e con grande soddisfazione posso dire di avere trovato le persone giuste per questo compito: Renzi ha dato la svolta, venendo a Monza lo scorso settembre, Roberto Maroni ha dato un contributo decisivo al momento giusto. Senza di lui, oggi saremmo qui a fare discorsi diversi. Questo è un evento che non porta soldi, ma ne chiede. Non credo che andremo in pareggio, ma è una grande opportunità».
Che anche Roberto Maroni sottolinea, al pari del gioco di squadra che ha portato a un risultato così importante. «Con il presidente Aci ci siamo sentiti molto spesso, negli ultimi mesi. E a lui va il mio ringraziamento, non formale. Senza di lui non avremmo potuto brindare a questo risultato. Quando si ha a che fare con certi personaggi bisogna essere bravi, altrimenti ti mettono nel sacco. Sticchi ha usato intelligenza e noi abbiamo avuto un ruolo non di primissimo piano, ma di sostegno, mettendoci i soldi. Il Parco per noi merita di essere patrimonio dell’Unesco, per questo abbiamo scelto di investire nel suo complesso, con 7 milioni per 10 anni e un totale di 70 milioni. Nell’assestamento di Bilancio dello scorso 8 agosto abbiamo stanziato anche 20 milioni per spese di esercizio, che serviranno per il rinnovo del Gp».
Un rinnovo a cui brinda anche Pierlorenzo Zanchi, presidente Sias, che nel 2008 visse sotto il diluvio il decollo di Vettel in Formula 1 da presidente di Acm. E che ora, riguardando a quella prima vittoria in Toro Rosso del tedesco oggi in Ferrari, spera che il rinnovo del contratto possa essere il primo passo per un rilancio che porti anche Prototipi e Wtcc in Brianza, in un prossimo futuro.
«Del resto, da quest’anno particolarmente complicato usciamo con un patrimonio che ci portiamo dentro – annota il sindaco di Monza, Roberto Scanagatti – Mai come da quando si è cominciato a mettere in discussione la Formula 1 a Monza ci siamo resi conto dell’affetto che circonda questo impianto. Che con il suo evento è un patrimonio che appartiene al sistema Paese ed è qualcosa che va ben oltre il territorio. Una volta tanto le istituzioni hanno fatto sino in fondo il loro ruolo, a tutti i livelli. Il Gp crea un valore economico di cui tutti complessivamente beneficiano».