“Ciao Mario. Una persona generosa, cordiale, gentile sempre disponibile”. Inizia così il saluto della società Velovirtus a Mario Lissoni, di 81 anni, colonna della società ciclistica di Lissone che è morto nei giorni scorsi. Uno dei soci fondatori di questa realtà e anche Maestro del Lavoro lascia nella comunità cittadina un profondo vuoto.
Ciclismo: l’addio a Mario Lissoni, presidente dal 2001 al 2019 e poi presidente onorario
Le sue qualità erano molte, il suo spirito avventuriero ha accompagnato i soci della Velovirtus nel raggiungimento di mete ambite, è stato presidente dal 2001 al 2019 e poi presidente Onorario, i soci anziani prima e i giovani poi, hanno sempre riconosciuto il suo impegno per la società oltre al suo infinito amore per la bici. Ha sempre accolto a braccia aperte ogni persona che si affacciava nel gruppo, “incoraggiando sempre chiunque prima di una gran fondo o di un appuntamento importante la sua telefonata non mancava mai”, raccontano.
Ciclismo: l’addio a Mario Lissoni, il ricordo di Luca Arosio
«Ci ha sempre accompagnato in ogni competizione, in giro per l’Europa, non c’era luogo che non conoscesse – racconta Luca Arosio, attuale presidente – dalle competizioni per amatori, come il giro delle Fiandre o la Parigi- Roubaix senza dimenticare le svariate gite domenicali. Era sempre lui a proporre, organizzare e accompagnare tutti nelle uscite di più giorni, come Roma, Lourdes e l’ultima dello scorso anno a Dachau, nonostante la fatica dell’ultimo periodo era con noi».
Un punto di riferimento per tutti, sempre presente in sede, sempre il primo ad arrivare nelle gite domenicali, anche a sorpresa con il thermos di caffè addolcito dal suo sorriso. «Mi ha insegnato tutto, mi ha affiancato anche in quest’avventura come presidente – continua Luca – dandomi sempre ottimi consigli. Non si può dimenticare la sua capacità organizzativa, il suo spirito di devozione, poco amante dei riflettori ma il primo a spendersi per ognuno di noi. Anche in tempo di covid chiamava tutti, voleva sapere come stavano. Un uomo buono, un grande amico, anche quando ha lasciato la sua bici era alla guida di uno dei furgoni che ci accompagnava nei vari viaggi, una volta ha condiviso quei chilometri con suo figlio Roberto, un’emozione che ci ha sempre raccontato con grande affetto. Lascia un grande vuoto in ognuno di noi».
Ciclismo: l’addio a Mario Lissoni, maestro del lavoro nel 2011
Proprio queste sue caratteristiche umane, la sua gentilezza e saggezza, anche in campo lavorativo sono state riconosciute con l’onorificenza di Maestro del lavoro nel 2011 come hanno ricordato “una persona che ha dedicato la sua esistenza al servizio del suo paese con devozione. Un esempio vivente di impegno e dedizione che ha lasciato non solo un’impronta indelebile ma ha anche ispirato chi lo ha incontrato. La sua capacità di ispirare gli altri a dare il massimo sempre, perseguire gli ideali più nobili è stata una luce per la comunità. Ha dimostrato di possedere non solo competenze straordinarie ma anche con profonda umiltà nell’affrontare le sfide della vita”. Parole che hanno commosso gli amici che si sono stretti intorno alla famiglia lo scorso sabato, in chiesa Prepositurale, dove si sono celebrate le esequie.