Calcio, svolta al Seregno: Francesco Buglio subentra a Maurizio Lanzaro

La novità è maturata dopo il pareggio a Ciserano e sarà comunicata ufficialmente mercoledì 2 novembre. Impietosi i numeri degli azzurri nel 2022
Maurizio Lanzaro, 40 anni, è stato sollevato dall’incarico di allenatore del Seregno

Maurizio Lanzaro non è più l’allenatore del Seregno. La notizia sarà ufficializzata probabilmente soltanto mercoledì 2 novembre, ma è già certo che il pareggio sul campo della Virtus CiseranoBergamo sia costato la panchina al quarantenne tecnico campano, che era subentrato in primavera ad Alberto Mariani, senza riuscire ad evitare la retrocessione dalla serie C, pur non perdendo nessuna delle sei partite che lo avevano visto protagonista. L’ex difensore, tra le altre, di Roma e Salernitana paga un avvio stentato nel girone B del campionato di serie D, con appena tredici punti conquistati in nove partite e già nove lunghezze di ritardo dalla capolista Lumezzane, che però dal punto di vista qualitativo vanta un organico decisamente migliore rispetto a quello dei brianzoli, soprattutto per quanto riguarda la linea mediana.

Seregno calcio: arriva Francesco Buglio

Francesco Buglio, nuovo allenatore del Seregno

A Lanzaro subentrerà Francesco Buglio, catanese, 65 anni, che secondo i bene informati sarebbe già presente in città. Una figura esperta, che ha guidato in carriera, tra le altre compagini, Saronno, Rondinella, Spal, Alessandria, Casale, Rimini e Livorno e che avrà il compito prima di tutto di restituire entusiasmo e credibilità all’ambiente. Il neo arrivato debutterà lunedì 7 novembre, alle 20.30, nel confronto con lo Sporting Franciacorta allo stadio Ferruccio.

Seregno calcio: il calvario nel 2022 con la Big One Energy

Fabio Iurato, 56 anni, imprenditore, da dieci mesi alla guida del Seregno

L’esonero di Lanzaro è solo l’ultima tappa della Via Crucis che il Seregno sta vivendo nel 2022. Da quando la Big One Energy è diventata proprietaria della società, gli azzurri hanno inanellato solo quattro successi in trenta partite (uno in venti gare in serie C e tre in dieci uscite, Coppa Italia compresa, in serie D), con tanto di addio al palcoscenico del professionismo. Numeri impietosi, che indicano come il progetto sportivo fatichi a decollare (eufemismo) e che richiedono una rapida inversione di tendenza.