Calcio, Seregno ko tra le polemiche La festa per Battaglino non basta

Carnevale indigesto per il Seregno. Nell’anticipo della ventiseiesima giornata del girone B della serie D, gli azzurri sono stati sconfitti 1-0 in casa dalla Pro Piacenza capolista tra le polemiche. In apertura la festa di Alessio Battaglino.
Seregno,  Alessio Battaglino con la maglia donatagli prima del match per i suoi 150 gol in carriera
Seregno, Alessio Battaglino con la maglia donatagli prima del match per i suoi 150 gol in carriera Paolo Colzani

Carnevale indigesto per il Seregno. Nell’anticipo della ventiseiesima giornata del girone B del campionato di serie D, trasmesso in diretta da Rai Sport 2, gli azzurri sono stati sconfitti 1-0 in casa dalla Pro Piacenza capolista, vedendo così svanire del tutto le loro chance di riaprire la corsa al vertice. La gara, aperta dalla premiazione di Alessio Battaglino, il capitano che la settimana precedente a Legnago ha raggiunto i centocinquanta gol in carriera e per questo ha ricevuto in dono una maglia personalizzata del centenario dal presidente Paolo Di Nunno, ha lasciato parecchio amaro in bocca nell’ambiente, a causa delle decisioni dell’arbitro Luigi Fichera di Catania, contestatissimo.

Tre, in particolare, gli episodi finiti sotto la luce dei riflettori: al 13’ Adriano Marzeglia si è visto negare un evidente rigore, quando Alessandro Castellana è intervenuto in ritardo su di lui e lo ha atterrato; al 23’ della ripresa il fischietto siciliano, con i brianzoli che parevano padroni del campo ed avevano appena colpito un palo con Alessandro Angelotti su punizione, ha cambiato il volto del match espellendo direttamente Michele Magrin per un fallo su Jacopo Silva (il regista orobico, accortosi di essere in ritardo rispetto all’avversario, ha addirittura cercato di abbassare il piede per attenuare gli effetti negativi potenziali dell’impatto); 7’ più tardi, ancora Fichera ha giudicato meritevole di una punizione un contrasto tra Mattia Lacchini e Luca Matteassi, sebbene il centrocampista azzurro avesse nettamente colpito il pallone, e da lì è nata la trama che ha portato al gol decisivo di Stefano Franchi. Nel finale, i nervi a fiori di pelle hanno quindi provocato i successivi cartellini rossi al portiere di riserva Andrea Boatto, cacciato per proteste dalla panchina, e ad Alessandro Di Maio, reo di un duro intervento su Stefano Franchi.

«Per 75’ abbiamo giocato meglio noi – ha commentato negli spogliatoi il tecnico di casa David Sassarini – Tutto è girato con l’espulsione di Magrin: mi limito a dire che, con me in panchina, questa squadra prima di oggi non aveva mai subito cartellini rossi per gioco violento e qualcosa significherà pure. Adesso dobbiamo ripartire: abbiamo un posto nei playoff da conquistare». C’è attesa comunque per le decisioni del giudice sportivo, che saranno ufficializzate in settimana: oltre agli espulsi, sarà probabilmente squalificato anche il presidente Paolo Di Nunno, che dopo l’incontro ha avuto un vivace scambio di opinioni con Fichera, e si teme una corposa sanzione (multa, diffida di squalifica o squalifica vera e propria) anche per lo stadio Ferruccio, a seguito delle bombe carta gettate in campo dalla tifoseria locale prima e durante la partita.