Il futuro del calcio a Seregno è oggi più nebuloso e complicato che mai

Le incertezze, troppe, sono legate al ventilato ricorso al Tar del Lazio del 1913 Seregno, per riottenere la serie D, ed alle possibilità di ripartire da una categoria inferiore
Fabio Iurato, protagonista in negativo degli ultimi venti mesi del calcio a Seregno

L’unica certezza, al momento, è che a dominare la scena siano le incertezze. Troppe, a dire il vero. Gli appassionati di calcio a Seregno, abituati a sostenere dalle tribune il 1913 Seregno, società fondata nel 1999 da Giangi Barzaghi, per riportare la piazza locale su livelli più consoni alla sua tradizione, dopo le troppe peripezie del lustro precedente, si approcciano al mese di agosto senza sapere se, nella nuova stagione agonistica, avranno o meno la possibilità di rivedere sui campi di gioco la squadra azzurra. La prima incertezza, quella di maggior portata, è legata al futuro del 1913 Seregno. Come è noto, dopo la retrocessione figlia della sconfitta a tavolino nel playout contro il Breno, determinata dalla contestata posizione del difensore ivoriano Dramane Konatè, il patron Fabio Iurato ha annunciato con un comunicato la rinuncia all’iscrizione al campionato di Eccellenza, con conseguente ricorso al Tar del Lazio, per ribaltare la decisione del collegio di garanzia del Coni e, quindi, riottenere il diritto a calpestare i campi della serie D.

Calcio: il ventilato ricorso al Tar blocca ogni prospettiva di ripartenza

Peccato che, ancora nei giorni scorsi, il già citato ricorso non risultasse presentato. Il motivo di questa impasse sarebbe indipendente dalla volontà di Iurato, come in tanti potrebbero pensare invece leggendo queste righe, ed andrebbe ricondotto al ritardo da parte del Coni nella pubblicazione delle motivazioni del provvedimento del collegio di garanzia. Tuttavia, si è così ingenerato uno stallo che rischia non solo di impedire al 1913 Seregno di partecipare alla prossima annata agonistica, con tutti i dubbi e le riserve che questa prospettiva comporta e che, inevitabilmente, sono riconducibili stavolta alla figura di Iurato ed ai disastri che la sua gestione ha provocato, ma anche alla città di Seregno di poter allineare una nuova società in una categoria inferiore.

Calcio: un anno di stop o la Terza categoria le prospettive alternative

Il regolamento concede infatti a realtà che abbiano visto la propria squadra non iscritta al campionato di competenza di ripartire scendendo di due livelli (Prima categoria in questo caso) o di uno (Promozione). Il comitato regionale della Figc, contattato al riguardo dall’amministrazione comunale, al lavoro su questo aspetto con il sindaco Alberto Rossi e l’assessore allo Sport Paolo Cazzaniga, ha dichiarato la sua disponibilità ad inserire un nuovo sodalizio in Promozione, con il vincolo di completare la procedura entro l’inizio della prossima settimana. Vincolo però che, con il possibile ricorso al Tar del Lazio di Iurato, non potrà essere rispettato, poiché nel caso di un suo accoglimento verrebbero meno i presupposti di un inserimento e si presterebbe il fianco ad una causa legale. La strada che si vuole percorrere è pertanto quella di chiedere una proroga, mentre le alternative sul tavolo rimangono l’iscrizione di una formazione in Terza categoria, per evitare un’interruzione totale dell’attività se il 1913 Seregno alla fine fosse escluso, o un fermo per dodici mesi, per avvalersi poi della disponibilità federale ad inserire una nuova società in Promozione. Una matassa non facile da sbrogliare, tanto più che il 1913 Seregno dispone di una concessione per poter usufruire fino a giovedì 31 agosto del Seregnello, il cui utilizzo sarà in seguito regolato con tariffe orarie, come avviene per le palestre comunali, e di un accordo, valido ancora per 8 anni, per svolgere la propria attività allo stadio Ferruccio, un’intesa che è sotto la lente d’ingrandimento, per capire i margini per una sua risoluzione.