Calcio, è ufficiale: il presidente Di Nunno ha messo in vendita il Seregno

La notizia era nell’aria ormai da alcuni mesi, ma da inizio settimana è ufficiale. Paolo Di Nunno, l’imprenditore che nell’ottobre del 2013 era subentrato come massimo dirigente ad Eros Pogliani, tramite il sito internet della società ha messo in vendita il 1913 Seregno Calcio.
Calcio, Paolo Di Nunno, al centro, tra il sindaco di Seregno Edoardo Mazza e l'amministratore delegato Emanuele Riboldi in una conferenza stampa della scorsa estate
Calcio, Paolo Di Nunno, al centro, tra il sindaco di Seregno Edoardo Mazza e l’amministratore delegato Emanuele Riboldi in una conferenza stampa della scorsa estate Paolo Colzani

La notizia era nell’aria ormai da alcuni mesi, ma da inizio settimana è ufficiale. Paolo Di Nunno, l’imprenditore che nell’ottobre del 2013 era subentrato come massimo dirigente ad Eros Pogliani, tramite il sito internet della società ha messo in vendita il Seregno e ha invitato i possibili acquirenti a rivolgesi alla sua legale di fiducia, l’avvocato Denicia Mammone, con studio in Cormano, per l’apertura di una trattativa.

«Si tratta di una decisione credo corretta – ha commentato successivamente il direttore generale Emanuele Riboldi, uomo di fiducia di Di Nunno nella compagine dirigenziale – conseguente ai tanti proclami di questo ultimo periodo e nel solco di quella chiarezza che era stata chiesta al presidente. Passi come questi non hanno mai una causa unica. Personalmente, credo che abbiano influito fattori come l’assenza di sponsor locali, lo scarso aiuto dell’amministrazione comunale e il pubblico poco numeroso, che si sono sommati alle delusioni per il mancato ripescaggio estivo in Lega Pro e per il mancato successo nel campionato di serie D. Qualche piccolo problema di salute, non grave ma da monitorare, ha fatto il resto».

Ora tutta la tifoseria azzurra è alla finestra, in attesa di novità. Tra i nomi circolati fin qui, i più gettonati per la successione sono quelli di Alberto Porro, titolare di una discoteca a Fino Mornasco, e di Carmine Castella, proprietario di un’azienda nel settore della climatizzazione a Perticato di Mariano Comense e fresco di addio alla vicepresidenza del Monza: «Nessuno dei due fin qui si è fatto avanti e non credo che si voglia fare avanti un domani. Abbiamo comunque quattro mesi di tempo prima del termine della stagione corrente e sono tranquillo sul fatto che qualcuno possa manifestare interesse. Del resto, Di Nunno ha acquistato il Seregno con 300mila euro di debiti e senza giocatori di proprietà e non vedo perché oggi non ci debbano essere imprenditori disposti a fare altrettanto, con una situazione economica in pareggio ed un parco tesserati importante. Cosa accadrebbe in assenza di compratori? È difficile dirlo, ma ripeto che sono sereno».

Intanto, dopo la sconfitta rimediata domenica scorsa ad Alzano Lombardo contro la Virtus Bergamo (2-1, con doppietta di Mauro Redaelli per i bergamaschi e rete di Riccardo Capogna per i brianzoli), gli azzurri in questo weekend riposeranno, grazie alla pausa prevista in concomitanza con il torneo giovanile di Viareggio. Domenica 20 marzo, alle 14.30, allo stadio Ferruccio sarà di scena il Ciserano.