Wagner colora, 37 licenziamentiI lavoratori occupano l’azienda

Wagner colora, 37 licenziamentiI lavoratori occupano l’azienda

Burago – Assemblea ad oltranza. In Wagner colora si sono srotolati i sacchi a pelo. Per protestare contro i 37 licenziamenti (su 100 dipendenti) le rappresentanze dei lavoratori hanno deciso di rimanere chiusi in assemblea 24 ore su 24. Almeno fino a quando i vertici non cambieranno le proprie posizioni. È stata una settimana convulsa per i dipendenti Wagner, una multinazionale tedesca specializzata nella produzione di sistemi per verniciature industriali.

Martedì 5 ottobre infatti era in programma l’ultima riunione tra impresa e sindacati. Ultima riunione nella quale si sarebbe dovuto trovare un accordo per il ridimensionamento dei siti di Burago e Gessate. Ma le posizioni tra le parti sono rimaste distanti: i sindacati hanno chiesto invano una cassaintegrazione a rotazione, mentre l’azienda ha opposto un netto rifiuto. Le cose di lì a poche ore sono andate precipitando. Il 6 di ottobre sono partite le 37 lettere di licenziamento. Lo stesso giorno i lavoratori si sono riuniti in assemblea per capire il da farsi. E proprio durante quei momenti è nata l’iniziativa: «Staremo chiusi in assemblea 24 ore su 24 – ha detto Antonio Castagnoli della Fiom Cgil, mercoledì pomeriggio – rimarremo qui fino a che l’azienda non ascolterà le nostre richieste. Siamo pronti a rimanere barricati ad oltranza». E così è avvenuto.

Giovedì pomeriggio, trascorse esattamente 24 ore di permanenza ininterrotta in azienda: «La dirigenza si è fatta sentire – ha affermato Castagnoli il 7 ottobre – chiedendoci se per caso avessimo cambiato idea. Noi di tutta risposta abbiamo fatto sapere che non ci spostiamo di un millimetro. Sono loro a dover ritirare i licenziamenti». Nella serata di mercoledì una delegazione del Partito democratico ha fatto visita ai lavoratori, tra loro era presente anche Vittorio Pozzati, consigliere provinciale. «Al gruppo del Pd – ha proseguito Castagnoli – abbiamo detto che deve essere la Provincia a far sedere intorno ad un tavolo le parti. Noi lavoratori siamo disponibili a trattare, ma non vogliamo più parlare con la dirigenza italiana, ma solo con i vertici tedeschi».

L’azienda dal canto suo ha provato a spiegare la situazione: «Si è trovata di fronte ad una duplice necessità – dicono dalla Wagner in un comunicato – il ridimensionamento di quasi tutti i comparti e l’implementazione della strategia del proprio gruppo ha richiesto un pesante taglio ai reparti produttivi». La stessa società sostiene che «il mercato di riferimento è estremamente competitivo e la sopravvivenza della compagine italiana è legata al rispetto dei parametri di economicità». Aperta la procedura di mobilità per questi 37 lavoratori, «l’azienda resta per il momento a disposizione dei singoli dipendenti colpiti dal provvedimento» per attutire l’impatto sociale della riorganizzazione. In sostanza delle buone uscite individuali.
Lorenzo Merignati