Vimercate, iPad e multimedialità?«A scuola vogliamo aule e sedie»

Meglio avere aule decenti, sedie e banchi in buono stato piuttosto che lavagne multimediali e iPad. Lo sostengono gli studenti di Vimercate, che all'omnicomprensivo di via Adda stanno in classi ricavate da sgabuzzini e usano bagni senza porte.
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Vimercate – Meglio avere aule decenti, sedie e banchi in buono stato piuttosto che lavagne multimediali e iPad. Ovvero: quando la scuola del ventunesimo secolo deve ripartire dall’abc più arcaico, evitando di ricoprire magagne con la vetrina dell’avanguardia tecnologica.
A sostenerlo non sono docenti magari un po’ in là con l’età e poco propensi ai cambiamenti, ma gli under 19, nativi digitali a pieno titolo. Che però, quando si tratta di fondamentali, mostrano di non avere dubbi.

«Che gli edifici del centro omnicomprensivo di via Adda siano fatiscenti è notorio e lo constatiamo quest’anno come in passato – ha esordito Fabio Colombo, al quarto anno dell’Itis Einstein, coordinatore cittadino dell’Unione degli studenti di Vimercate – Per noi è routine. Il problema grave però è un altro: manca lo spazio. Quest’anno noi abbiamo due classi in più: una è stata ricavata da un ex sgabuzzino, una sorta di corridoio che prima ancora era usato come laboratorio. È lungo cinque volte la sua larghezza», una specie di rettangolo a strettoia.

L’altra aula in più è stata creata cancellando uno dei due laboratori di matematica. «Siamo a corto di sedie e di banchi – ha continuato lo studente – Quando si rompono, nessuno si sogna di chiedere conto direttamente alla Provincia, che è ormai completamente latitante rispetto alle sue competenze dirette sugli istituti superiori. Sono i tecnici di laboratorio che riparano le sedie e i banchi. O è la scuola che direttamente provvede a sostituirli. E non finisce qui: molti bagni non hanno le porte, la carta igienica non si vede da mesi, le pareti perdono intonaco ».

In compenso arrivano registri elettronici, ipad, lavagne multimediali, «e quant’altro che, per quanto siano strumenti più che utili nella scuola del ventunesimo secolo, non costituiscono la primaria necessità per noi studenti ».

Tanto più quando, pure in tema di tecnologia le pecche non mancano. «Sono arrivate sei lavagne multimediali, ma non funzionano, mancano alcuni pezzi, e comunque sono relegate al solo laboratorio. La sperimentazione, anche a questo proposito può dirsi fallita», ha aggiunto Colombo, «dai nostri compagni che frequentano gli altri istituti di via Adda sappiamo che i problemi di spazio e di stato degli arredi sono più o meno simili».
All’inizio dell’anno, da mettere in conto sono anche difficoltà di organico, «in effetti non tutte le cattedre sono state assegnate, e alcune classi hanno ancora molte ore buche». Guardando al fronte più generale, l’Unione degli studenti di Vimercate ha già aderito all’autunno di mobilitazione contro una politica scolastica che penalizza la scuola pubblica: appuntamento il 12 ottobre in corteo a Milano.
Anna Prada