Vimercate e i disagi all’ospedale«Carichi di lavoro troppo gravosi»

Vimercate e i disagi all’ospedale«Carichi di lavoro troppo gravosi»

Vimercate – Serve, e al più presto, un incontro con il neodirettore generale dell’azienda ospedaliera Paolo Moroni. Sono troppi e persistenti le difficoltà e i disagi segnalati dal personale medico e infermieristico in questi due mesi, dopo il trasloco al nuovo ospedale di via Santi Cosma e Damiano. «Riteniamo non più rinviabile un confronto di merito con la nuova direzione, per conoscere le misure che intende intraprendere per garantire servizi adeguati alle necessità del territorio ed alla dignità dei lavoratori», hanno scritto nei giorni scorsi in un comunicato congiunto le tre sigle sindacali Fp Cgil, Fps Cisl e Fpl Uil. Una conclusione tratta al termine di un lungo elenco di magagne, dal carico di lavoro alla difficoltà, percepita dall’utenza, di dialogare con il medico di riferimento, dall’informatica obsoleta alla complicata logistica degli spazi immensi che il nosocomio racchiude.

«Non ho ancora ricevuto richiesta formale –spiega Moroni- Mentre è in programma, per il 31 gennaio, un incontro di conoscenza con i sindacati territoriali. Naturalmente se già in questa data mi saranno segnalate situazioni particolari di disagio ne prenderò nota». In attesa di poter fissare un incontro con la direzione, i sindacati scrivono che «i problemi evidenziati sono importanti, certo legati alle necessità di assestamento dopo un trasloco e all’implementazione del nuovo modello assistenziale per intensità di cura, ma anche a criticità di altra natura che riteniamo indispensabile affrontare subito». Ed ecco i contenuti: «Ci viene descritta da più parti una condizione preoccupante, carichi di lavoro gravosi e ricorso costante allo straordinario per garantire i minimi livelli assistenziali: in questo contesto è complicato avere un colloquio con il medico di riferimento, consegnare o ritirare l’esito di un esame, parlare con il referente di reparto. I supporti informatici, dal sistema di comunicazione interno alla cartella clinica, rivelerebbero criticità anche per le pratiche di routine. A tutto ciò si aggiunga una logistica complicata, disagi derivanti dagli enormi spazi della nuova struttura e problemi tecnici non ancora risolti».

A complicare il quadro, sostengono i sindacati, è una cronica sottodotazione di personale, soprattutto infermieristico. «Si è passati da un ospedale di vecchio modello all’avanguardia tecnologica –ha sottolineato Moroni- Ogni reparto oggi lavora con la cartella clinica informatica, forse in questo ambito servirà formazione aggiunta del personale. L’altra grande sfida è la nuova organizzazione per area condivisa. È come se si fosse passati dall’appartamento al condominio, una vera rivoluzione, bisogna trovare nuove regole di convivenza e servirà una fase di adattamento che, per ora, non mi pare stia ricadendo con particolare disagio sull’utenza».
Anna Prada