MONZA – Ci vollero tre anni e settantamila zecchini a Giuseppe Piermarini per progettare e costruire, tra il 1777 e il 1780, la Villa Reale come residenza di campagna dell’Arciduca Ferdinando.
“Nuova Villa Reale”, l’associazione di imprese che si è aggiudicata il bando di gara, avrà due anni di tempo, a partire dal prossimo 5 marzo per restituire la bellezza almeno alle 40 sale del primo e secondo piano nobile, oltre al piano terra e belvedere.
Il progetto ricalca in buona parte quello del team di architetti guidato da Giovanni Carbonara, vincitore di un bando di concorso nel 2004.
PIANO TERRA. E’ la parte di minor pregio ed è anche quella che necessita dei maggiori interventi di consolidamento strutturale. Da qui si entrerà in villa reale e qui si troveranno i locali di accoglienza, la biglietteria, i servizi, gli uffici del concessionario, un book shop e alcuni spazi per attività commerciali e artigianali legate a Villa Reale.
PRIMO E SECONDO PIANO NOBILE. Per le sale di maggior pregio della Villa il progetto definitivo approvato dalla conferenza dei servizi stabilisce “funzioni espositive, museali ed eventi”. Non sono previsti interventi di restauro se non il rinforzo e la messa in sicurezza della balconata che si affaccia sul salone centrale. La maggior parte dei lavori di restauro si concentreranno nelle sale del secondo piano nobile per il recupero degli appartamenti del principe di Napoli, della duchessa di Genova e degli imperatori di Germania. IL BELVEDERE. Incorniciato con colore giallo sulle carte, il piano Belvedere, caratterizzato dalle belle capriate lignee settecentesche, è destinato ad “alta ristorazione”. Saranno recuperate le finestre e gli scuri meno deteriorati, mentre le porte saranno di nuova fornitura. Il ristorante occuperà le due belle sale centrali con affacci a est ed ovest lungo il cannocchiale prospettico costruito sull’asse Milano-Vienna, oltre a due sale più piccole laterali. Una serie di locali affacciati alla galleria longitudinale ospiteranno i servizi e i vani accessori. Tra le curiosità la sezione trasversale evidenzia un locale per la “conservazione dei vini bianchi”.
Le cucine saranno realizzate all’altezza del piano Belvedere, ma in locali dell’ala nord. E’ questa una delle modifiche introdotte al progetto per evitare il trasporto dei cibi da un piano all’altro.
Rosella Redaelli
Tre pagine esclusive con immagini, progetti e testimonianze su Il Cittadino in edicola da giovedì 16 febbraio