Verano, decapitata la ciminieradell’ex tessitura Dell’Acqua

Decapitata la ciminiera della ex tessitura Dell'Acqua. Le scosse di terremoto di maggio hanno condannato inesorabilmente un simbolo della storia industriale locale: "tagliati" 5 metri. I tecnici della proprietà: "La situazione stava peggiorando".
Verano, decapitata la ciminieradell’ex tessitura Dell’Acqua

Verano Brianza – Il tecnico della proprietà la teneva monitorata da mesi. Le scosse di terremoto che lo scorso maggio, dall’Emilia si sono avvertite chiaramente anche a Monza e provincia, sono state il colpo di grazia per la vecchia torre ciminiera della ex tessitura Dell’Acqua, già messa a dura prova dal passare inesorabile del tempo e dalle intemperie. Così, la decisione: l’abbattimento degli ultimi cinque metri della ciminiera, quelli che svettavano verso il cielo e si vedevano bene anche da lontano.

«Tenevamo la ciminiera sotto controllo da diversi mesi – spiega il tecnico della proprietà, Alberto Corbetta – e alla fine, visti gli eventi, abbiamo deciso di eseguire perizie statiche e di procedere con l’abbattimento dell’ultimo pezzo ammalorato, fino al raggiungimento del regime di sicurezza. La situazione stava peggiorando: il pezzo finale aveva raggiunto una inclinazione notevole». La ciminiera è stata ingabbiata in un ponteggio. Anello dopo anello, mattone dopo mattone, la parte più alta è stata smontata. «Abbiamo anche posizionato – spiega il tecnico – un cappello di lamiera a protezione del manufatto, per contrastare le infiltrazioni d’acqua.

La ciminiera della centrale termica, in disuso da anni, venti metri in tutto fino al “taglio” di qualche settimana fa, era uno dei simboli storici dell’azienda che un tempo era una tessitura e poi, a metà dello scorso secolo, è diventata un’industria di falegnameria. Fino agli anni Cinquanta, le campane della chiesa scandivano le ore, la sirena della tessitura Dell’Acqua, dava un tempo alle attività di tutto il paese. Un suono alle 8 del mattino, quando i lavoratori entravano in azienda, uno alle 12 quando i lavoratori uscivano per pranzo, uno alle 13 quando rientravano al lavoro e uno alle 17 quando tornavano a casa, dopo una giornata intera nella storica tessitura di via 24 Maggio.

Sarà per questo, ma non solo per questo, che per Angelo Longoni, 71 anni, abituato ad alzare spesso gli occhi al cielo per la sua passione per l’astronomia che lo ha fatto conoscere a tanti brianzoli, la ciminiera è un prezioso elemento da salvaguardare, soprattutto dagli attacchi inclementi del tempo che passa. Proprio Longoni, lo scorso marzo, alzando gli occhi alla torre che fino a qualche settimana fa era molto ben visibile da via Rossini, diceva: «Il degrado della ciminiera mi fa dispiacere e ogni volta che la guardo mi chiedo se forse Verano voglia imitare Pisa e avere una torre pendente come attrazione, o se si voglia aspettare il crollo oppure rischiare un incidente che metta a repentaglio la vita delle persone eventualmente presenti ai piedi della torre».
Alessandra Botto Rossa