Veduggio, sottotetto come bivaccoRogo in cascina, famiglie sfollate

Veduggio, sottotetto come bivaccoRogo in cascina, famiglie sfollate

Veduggio – Violento incendio la scorsa notte in una cascina in frazione Tremolada. Stando ai primi accertamenti dei vigili del fuoco il rogo sarebbe partito dal sottotetto, rifugio abusivo di alcuni clandestini. È stata un vera e propria notte di passione quella dei residenti di una cascina situata all’uscita della Valassina in viale della Repubblica e ipompieri hanno dovuto lavorare senza sosta e con estrema pazienza dall’una di notte alle 8 del mattino.

Intervento delicato
– Un intervento pericoloso, quello affrontato dalle tre squadre di pompieri inviate a Veduggio: due mezzi da Seregno, un mezzo da Carate Brianza e un’autoscala da Monza. Tre dei quindici vigili del fuoco intervenuti si sono dovuti calare dall’autoscala con speciali imbragature, in modo da far partire gli idranti da una certa altezza. È stato comunque impossibile entrare nell’edificio per spegnere l’incendio dall’interno, dal momento che la soletta era in cartongesso e, quindi, pericolante. Dagli idranti dei vigili del fuoco sono partiti litri e litri d’acqua, il cui utilizzo è stato necessario per sedare le fiamme, visibili anche dalla statale 36 a causa per l’imponente altezza. La polizia stradale di Seregno, pure intervenuta sul posto, ha precauzionalmente chiuso il tratto di Valassina interessato. Nella gravità di quanto accaduto, è senz’altro meglio che l’incendio sia divampato nelle ore notturne quando la Milano-Lecco non è molto trafficata, così come lo svincolo di Veduggio. Altrimenti, la circolazione sarebbe andata in tilt, completamente paralizzata.

Immigrati clandestini nel sottotetto
– Nella cascina vivono due famiglie: una persona ha dormito in auto per precauzione, mentre una famiglia di origine tunisina ha lasciato l’appartamento e ha passato la notte da conoscenti. Alcuni residenti sono decisamente arrabbiati, dal momento che sostengono di aver segnalato più volte al Comune che alcune persone, probabilmente immigrati clandestini, dormivano abusivamente nel sottotetto: «A me non è mai giunta alcuna segnalazione – ribatte a distanza il sindaco Gerardo Fumagalli – e rimango disponibile per qualsiasi denuncia. Se lo avessimo saputo, saremmo intervenuti, ci mancherebbe». Le fiamme sono partite proprio dal luogo del bivacco, dove sono stati rinvenuti alcuni materassi. Probabilmente, l’incendio è stato causato da oggetti usati per cucinare o scaldarsi. Sul luogo dell’incendio si è portato anche il vicesindaco Flavio Corbetta, intorno alle 6 del mattino, quando i vigili del fuoco stavano ancora lavorando sodo.

Eternit da smaltire – Corbetta è stato chiamato perchè tra gli altri materiali, è bruciato anche dell’eternit e gli addetti ai lavori hanno voluto informarlo, per decidere come smaltire questo materiale pericoloso. «Sono stato chiamato nelle prime ore del mattino – spiega il vicesindaco – e so che è stata messa in sicurezza la strada, così come sono intervenuti i tecnici dell’Enel. La casa è ora ovviamente senza corrente». Una delle due abitazioni sottostanti, quelle evacuate, ha subìto danni anche a causa delle inevitabili infiltrazioni provocate dall’acqua usata dai pompieri per sedare le fiamme. Il tecnico comunale ha già effettuato un sopralluogo.
Elena Sandrè