Vedano, falò di Sant’Antonio:la tradizione batte il freddo

Vedano, falò di Sant’Antonio:la tradizione batte il freddo

Vedano Vedano tiene viva la tradizione. C’erano almeno cinquecento persone all’appuntamento di martedì 17 con il falò, nella festa di sant’Antonio abate. Una serata di festa, soprattutto per i numerosi bambini presenti. Luogo di ritrovo per tanti vedanesi è stata l’azienda agricola Radaelli di via Europa che ha allestito una pira alta quasi 10 metri e predisposto, con il prezioso aiuto del Gruppo Alpini e di altri volontari, un punto di ristoro con salamelle, vin brûlé, cioccolata e tortelli. Cibo e bevande erano offerte gratuitamente da alcuni sponsor. Era possibile lasciare un contributo a favore della scuola materna Litta (sono stati raccolti 480 euro).

Il parroco don Eugenio Dalla Libera ha benedetto l’iniziativa, non più realizzabile in oratorio per mancanza di spazi adatti, dopo la recente costruzione del campo di calcio in sintetico. Quello della Serra Radaelli non è stato l’unico falò in paese: negli orti e nei giardini c’è chi, a titolo personale, ha acceso piccoli fuochi per mantenere viva la tradizione dei propri antenati.
E poi, come succede già da diversi anni, anche nel prato lungo via Domène, gli abitanti del quartiere si sono ritrovati attorno alla catasta di legna, carta e cartoni, per gustare frittelle e dolci. «Ogni anno, con i vicini di casa viviamo un momento di condivisione, sfidando il freddo», spiegano i promotori.
Ma. S.