Usmate – C’è Granarolo nel futuro di Lat Bri? Secondo quanto riportato la scorsa settimana dal settimanale economico “Il mondo”, il colosso con sede a Bologna starebbe per acquisire l’azienda casearia brianzola, tra le più importanti, a livello nazionale, per il settore.
In attese di conferme o smentite e di commenti dalle due aziende – contattate prima di andare in stampa – sono i sindacati a sottolineare come la notizia, per per quanto li riguarda, non sia ancora ufficiale. A parlare è Florinda Nettis, delegata Rsu della Lat Bri. «Di voci – ha spiegato – ne girano parecchie in questi giorni. Ma non abbiamo avuto dall’azienda alcuna conferma ufficiale, almeno non come Rsu. Alla domanda precisa, non abbiamo ancora avuto una risposta».
Alle porte dello stabilimento usmatese della Lat Bri (Latticini Brianza), in via San Giovanni Bosco, avrebbe dunque bussato Granarolo, di cui è già stata fornitrice l’azienda della famiglia Cogliati. Fondata dal patron Luigi, forte di un’esperienza decennale nella lavorazione del latte, e oggi guidata anche dai quattro figli, Vittorio, Claudio, Eugenio, Stefano, la Lat Bri è attiva dal 1975. Tra i suoi clienti più recenti, anche la multinazionale Mc Donald’s, che ha commissionato lo scorso anno agli impianti di Usmate Velate le mozzarelle, ingrediente base di un nuovo panino per il mercato italiano.
La Granarolo, controllata per oltre i tre quarti dal consorzio Granlatte e per il resto da Intesa Sanpaolo e per poco meno del tre percento da Cooperlat, è un’azienda che conta 2mila dipendenti, cinque sedi produttive sparse in Italia e che ha chiuso il bilancio 2010 con un fatturato di poco più di 884 milioni di euro (899 nel 2009) e 70,3 milioni di ebitda, il margine operativo lordo.
«Attendiamo notizie più precise per le prossime settimane – continua la delegata Rsu Florinda Nettis – per la fine del mese è atteso anche un incontro con l’azienda per fare il punto su alcuni aspetti occupazionali».
Da questo punto di vista, le acque sembrano più tranquille per la Lat Bri, rispetto ai problemi causati dalla sospensione della licenza, lo scorso agosto, quando a Usmate Velate si erano spinte le indagini sulle “mozzarelle blu”: «I volumi sono rientrati, ora occorre valutare anche come la portata dei nuovi marchi e soprattutto le finestre di pensionamento». Queste riguardano alcuni impiegati, spiega la delegata, mentre sono cessate le cassintegrazioni e tutti i dipendenti della cooperativa sono tornati al lavoro.
Letizia Rossi