Una folla ai funerali mister FlouIl figlio: «Papà, ora puoi riposarti»

Una chiesa gremita di amici e parenti, di operai e autorità ha fatto da cornice ai funerali di Rosario Messina, il fondatore del marchio Flou. Alla cerimonia ha preso parte anche il governatore della Lombardia Formigoni.
Una folla ai funerali mister FlouIl figlio: «Papà, ora puoi riposarti»

Seregno/Meda – «Quando gli dissi: «Papà prendila con più calma», lui rispose: «Se la prendo con calma, muoio prima del tempo»». Con questa frase, pronunciata il giorno del funerale dal figlio Massimiliano, si riassume lo spirito di Rosario Messina, l’imprenditore di 68 anni residente in via Cairoli a Santa Valeria, deceduto alle 19.30 di mercoledì 9 marzo. Messina a quell’ora era al volante della sua automobile, stava percorrendo la superstrada Milano-Meda e si stava dirigendo nel capoluogo lombardo, per uno dei tanti impegni lavorativi. Aveva appena terminato un’intensa giornata di visite nel suo show-room alla Flou di Meda accompagnando alcuni rivenditori, cosa che amava fare, ma non era ancora tempo di fermarsi e allora via in auto in superstrada, quando un malore l’ha costretto ad accostare. É riuscito a evitare l’impatto con altri veicoli, ma poi è sopraggiunta la morte per arresto cardiaco.

Una notizia corsa veloce nel mondo del mobile, che ieri, venerdì 11 marzo, era presente quasi nella sua totalità per salutarlo un’ultima volta. Il santuario di Santa Valeria era gremito d’imprenditori, personaggi noti, politici come il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il presidente di Monza e Brianza Dario Allevi, sindaci e assessore di Meda e Seregno, il comandante del gruppo carabinieri di Monza colonnello Giuseppe Spina e tante altre autorità militari. Chi non ha potuto partecipare, ha ripiegato su una corona di fiori, come un’impresa di Mosca o l’attore di teatro Gianfranco Jannuzzo e la moglie Ombretta.

«Accettare una morte così improvvisa è difficile – ha detto nell’omelia don Gaudenzio Corno di Meda che ha concelebrato con don Giuseppe Colombo – soprattutto se arriva quando si è nel pieno dell’attività lavorativa». Ricordando poi Messina: «Rammento il suo valore del lavoro, che vivevo ogni Natale, quando voleva che benedicessi tutta la fabbrica, ogni reparto, ogni singolo operaio. Messina aveva poi un forte legame con la famiglia, che mi raccontò durante il battesimo dei suoi nipoti e in particolare di Leonardo Rosario».

Struggente il ricordo del figlio Massimiliano, che tra le lacrime ha voluto salutare un’ultima volta dal pulpito il suo amato papà: «Tutti mi dicevano che mio padre era instancabile, ma la stanchezza la sentiva eccome. La sera quando dormiva sul divano e non si sentiva il respiro della fatica, quante volte ho fissato quel petto sperando che si muovesse, preoccupato perché era stato operato due volte al cuore. Cercai di convincerlo a prenderla con più calma, mi rispose che sarebbe morto prima del tempo. Per papà una vita piena era lavorare intensamente. Papà ora non ci sei più, riposati, non ti preoccupare, continueremo come hai fatto fino adesso, come feci tu dopo tuo padre». La salma di Rosario Messina è stata tumulata Al cimitero di Meda, città che l’ha proclamato cittadino onorario.
Cristina Marzorati