Truffa dello specchiettoBanda in azione a Binzago

Cesano – Colpisce anche a Cesano la "banda dello specchietto". Due giovani, spavaldi e bellocci, fingono di aver rotto una parte della propria automobile, dando la colpa alla vittima di turno e così scatta la truffa. Come risolvere infatti la questione senza tirare in ballo le assicurazioni? Semplice, facendosi dare cento euro in contanti e la partita si chiude, senza intoppi burocratici.

La coppia di truffatori ci ha provato nei giorni scorsi lungo le strade di Binzago, in via Dante e in via Agnesi per la precisione, da dove sono partite due segnalazioni praticamente identiche. Una donna ha raccontato di essere stata avvicinata da una Volkswagen Golf di colore nero e di aver sentito un rumore di vetri infranti. Ecco poi spuntare un ragazzo; sulla trentina, ben vestito, con un leggero accento napoletano, il giovane le chiede spiegazioni del perché uno dei suoi specchietti sia andato in mille pezzi, rivendicando una banconota da cento euro per saldare il debito. La signora sentendo “puzza di bruciato” taglia la corda, cerca aiuto in un bar vicino.

Passa qualche giorno e al comando di polizia locale arriva una chiamata simile: «Sono stato avvicinato da due ragazzi su una Golf nera – spiega l’uomo dall’altra parte della cornetta – mi hanno chiesto 100 euro per uno specchietto rotto, quando ho insistito nel voler risolvere tutto davanti ai vigili sono scappati».

Da tre mesi a questa parte di segnalazioni di questo tenore ne sono arrivate una decina al comando della Polizia locale e purtroppo in qualche caso l’automobilista di turno ha pagato, convinto di essere nel torto. Se ci si trovasse di fronte a una situazione simile, l’invito è assolutamente quello di non pagare e chiamare subito le forze dell’ordine. Certo, cadere nella rete è semplice, perché i truffatori sono molto abili. Attraverso l’uso di un bastoncino producono un rumore molto simile a quello di vetri infranti, a supportarli uno specchietto penzolante, prova assolutamente finta di un’inesistente incidente.
Cristina Marzorati