Triuggio: presidio alla Ciat,in ventitré rischiano il posto

Triuggio: presidio alla Ciat,in ventitré rischiano il posto

Triuggio – Presidio permanente da parte degli operai davanti alla Ciat, azienda di Triuggio specializzata in arredamenti per le camerette di bamibni. La situazione di difficoltà della ditta  era da tempo conosciuta, ma che la storica società di arredamento, che in passato ha avuto fino a diverse decine di dipendenti, fosse ad un passo dal fallimento non si pensava di certo. Gli ultimi 23 dipendenti dell’azienda hanno iniziato un sitting permanente da mercoledì sera che andrà avanti ad oltranza, giorno e notte.
I delegati sindacali delle rappresentanze sindacali unitarie, Mirko Nardo e Roberto Proserpio, con gli altri colleghi occupano lo spazio prospiciente l’entrata dell’azienda, molto vicino alla casa del sindaco Paolo Manzoni.
«Nel giro di una settimana -riferiscono- vale a dire dal 1 aprile a giovedì 8 aprile, dalla richiesta di cassa integrazione siamo passati alla richiesta di fallimento, ancora non sappiamo se richiesta da qualche fornitore, o richiesta in proprio dall’azienda. La nostra protesta, messa in atto come forma per portare a conoscenza dell’opinione pubblica la situazione, è iniziata mercoledì, dopo avere avuto un colloquio con il sindaco. Siamo rimasti gli ultimi 23 dipendenti della ditta e non riceviamo lo stipendio da gennaio. Da parte del sindaco Manzoni abbiamo avuto assicurazioni che prenderà contatti con i vertici dell’azienda, al fine di verificare le possibilità si salvare i posti di lavoro. Non siamo in cassa integrazione, non siamo in mobilità, non siamo disoccupati, e quindi aspettiamo cosa dirà il curatore fallimentare». Sui rapporti con l’azienda per i delegati rsu «non c’è alcun tipo di rapporto con l’azienda Ciat, che ci ha chiuso i cancelli in faccia».
r.s.