Bernareggio – Neo-maggiorenni, neo-rapinatori. Sono di Bernareggio due dei tre rapinatori che lunedì hanno assaltato l’ufficio postale di Calco. Una rapina in piena regola che per i giovanissimi non è durata l’arco di una giornata. Stando ai resoconti che circolano in questi giorni i malviventi, due 18enni e un 19enne, sono entrati in azione poco prima dell’una scegliendo come obiettivo la piccola agenzia di Calco, in centro paese. I più piccoli hanno mostrato di avere il piglio del navigato malvivente. Il più grande invece si è fermato fuori, in macchina, col compito di palo. Entrati i due hanno da subito fatto capire che non stavano scherzando.
Hanno strattonato la responsabile dell’ufficio postale per i capelli e, una volta gettata contro il muro, le hanno puntato un coltello alla gola intimando ai cassieri di consegnare i soldi. Sotto lo sguardo terrorizzato di alcuni clienti gli addetti hanno eseguito senza fiatare cedendo ai malviventi circa 500 di euro in contanti, sei carnet di assegni postali in bianco, una ventina di assegni circolari – sempre in bianco – e una quindicina di sim card telefoniche. Tutto in una borsa. Una volta cessato il pericolo è stata la stessa direttrice a lanciare l’allarme al 112. Inevitabilmente sono partite le ricerche da parte dei carabinieri di Merate.
Una pattuglia, nel primo pomeriggio li ha intercettati e con una manovra rocambolesca è riuscita a fermarli. La volante si è lanciata in uno spettacolare inseguimento a tutta velocità. Fino ad Osnago, in via Cappelletta. Qui la gazzella dei militari è riuscita a bloccare i baby-rapinatori con un’azione audace. L’auto dei carabinieri dapprima è riuscita ad affiancare ed infine a superare l’utilitaria tagliando la strada ai fuggiaschi. Uno dei militari poi è riuscito ad aprire lo sportello del veicolo. Afferrato uno dei ragazzi, lo ha tirato a forza fuori dall’abitacolo. Il collega invece ha imbracciato la mitraglietta d’ordinanza con l’intento di curare a vista gli altri due sotto il tiro dell’arma. I banditi devono rispondere di rapina aggravata e porto d’armi.
I due diciottenni sono in carcere a Monza, mentre il 19enne a Pescarenico. La Fiesta usata per la rapina è di proprietà del padre di uno dei ragazzi. Tra l’altro a Bernareggio i due malviventi sono noti anche alle forze di polizia locale. Fino alla scorsa settimana, solo come ragazzi difficili. Di uno di loro si dice che, non più tardi di qualche settimana fa, si sarebbe ritrovato l’automobile di famiglia bruciata in via Obizzone. Il tutto lascia pensare a che i due bernareggesi da qualche tempo almeno avessero preso un giro di brutte compagnie.
Lorenzo Merignati