Tombini e cartelli pubblicitari,a Limbiate tassano anche quelli

Consiglio comunale con polemiche. A scatenarle il regolamento per l'occupazione di suolo pubblico. Verranno tassate le reti sia di superficie che sotterranee, vale a dire tombini, tubature ed elettrodotti, e i cartelloni pubblicitari lungo le strade.
Tombini e cartelli pubblicitari,a Limbiate tassano anche quelli

Limbiate – Anche se in Consiglio comunale era prevista solo la presentazione del bilancio di previsione, non sono affatto mancate le polemiche. A scatenarle è stata “l’approvazione del regolamento comunale per l’applicazione dei canoni concessori non ricognitori”, che in sostanza va a normare l’occupazione del suolo pubblico. “Verranno tassate – spiega Angela Ripamonti, assessore al Bilancio – le reti sia di superficie che sotterranee, vale a dire tombini, tubature ed elettrodotti, e i cartelloni pubblicitari posti lungo le strade cittadine. Anche se la legge permette l’applicazione ai chioschi delle edicole e dei fiori, noi abbiamo voluto limitarci a questi soli due ambiti per non colpire i cittadini. Questo è uno strumento che viene usato da molte Amministrazioni per trovare nuove risorse e che ci permetterà di incassare circa 170mila euro. Il lavoro di controllo e riscossione verrà fatto da una società che incasserà il 25% dei ricavi del primo anno”.

Queste parole non hanno affatto convinto l’opposizione che ha contestato aspramente questa scelta. Eugenio Picozzi, capogruppo della lista civica “Amiamo Limbiate” teme che in realtà questa nuova tassa andrà comunque a penalizzare i cittadini. “Secondo me – dichiara – i gestori delle reti applicheranno comunque degli aumenti che ricadranno sulle tasche degli utenti. L’aumento del 150% della tassa sulla pubblicità farà spegnere tutta Limbiate. Così non si fa altro che andare nelle mani delle multinazionali”. Anche le precisazioni arrivate da Giuseppe Cogliati, responsabile del settore finanziario, sul fatto che i rincari per le società di acqua, luce e gas non potranno ricadere sui cittadini e che l’applicazione dei canoni concessori non ricognitori non coinvolge le insegne dei negozi, non sono servite a far cambiare idea all’opposizione che compatta ha votato contro.

“Voi dite che così si colpiranno solo i concessionari di pubblicità – attacca Luca Mestrone, capogruppo del Pdl – ma in realtà questi ribalteranno i costi aggiuntivi sulle attività commerciali che vorranno promuovere il loro marchio lungo le strade. Mi sembra poi uno sproposito far pagare 150 euro al metro lineare per l’occupazione di un cartellone pubblicitario e solo 300 euro per quella di un elettrodotto”. Opposto è il parere di Sandro Archetti, consigliere del Partito democratico, che sottolinea la bontà della scelta dell’Amministrazione. “Lo spazio pubblico – dichiara – è un bene pubblico e i soldi che si ricavano sono un bene pubblico che in qualche modo ritornano ai cittadini. L’erba intorno al cartellone pubblicitario la taglia il Comune e non certo il concessionario”. Tutti d’accordo invece dall’esentare dal pagamento di questa nuova tassa le attività commerciali che a loro spese si occupano della manutenzione delle aiuole.
Fabio Cavallari