Varedo – Le telefonate anonime a scopo intimidatorio possono diventare un vero incubo. Soprattutto se si ripetono a ritmi sempre più serrati. E soprattutto poi, se l’oggetto dell’attenzione malsana è una persona anziana, che per sua stessa natura risulta più fragile e più esposta a stati d’animo di ansia e anche di depressione, indotti da determinati attacchi all’insegna della vigliaccheria. Da parte di chi si nasconde dietro ad una cornetta telefonica per sfogare la propria rabbia.
Tutto questo è stato detto è ripetuto alle forze dell’ordine dal figlio 56enne di una pensionata varedese residente in una via del centro che, negli ultimi mesi è stata oggetto di chiamate telefoniche preoccupanti che, con il passare delle settimane si sono intensificate fino a diventare insopportabili. Il familiare ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine, alle quali ha segnalato il proprio disagio e i propri sospetti.
«Sono telefonate silenziose. Lunghi secondi di silenzio», che però nascondono tutto un mondo di sospetti e di ipotesi. Anche queste, debitamente elencate ed esposte alle forze dell’ordine, presso le quali l’uomo ha fatto la denuncia. Dietro tutta questa (legittima) circospezione e cautela c’è qualcosa di più. Ci sono sospetti molto forti nei confronti di un vicino di casa, un quasi coetaneo della donna che da tempo intrattiene rapporti molto tesi con la sua vittima.
Pier Mastantuono